Un tema sempre attuale, quello delle difficoltà che vivono gli adolescenti. Un tema ricorrente che non riconosce differenze fra le generazioni e che, porta inevitabilmente ogni società a confrontarsi continuamente con i giovani che attraversano l’età del confronto e del conflitto con gli adulti. Per provare a dare qualche risposta sulla situazione attuale, si è tenuto questa mattina, presso il tribunale di Torino, un convegno dal titolo eloquente: “Disagio giovanile, devianza sociale e scolastica – La voce dei ragazzi, l’inclusione per tutti”, organizzato da ANPE l’Associazione nazionale dei pedagogisti italiani in collaborazione con la Città di Torino. Moderato dalla segretaria di ANPE Piemonte, Fara Cacciola, il convegno ha visto alternarsi sul palco degli oratori: Stefania Guido, pedagogista, per parlare di disagio giovanile tra legge e norma e Luisa Piarulli, pedagogista esperta in bioetica e pedagogia del territorio, che ha relazionato su dis-agio e de-vianza giovanile: ruolo, funzioni e responsabilità della scuola. Ospite dell’iniziativa don Luigi Merola, sociopedagogo che, con la sua opera, ha sottratto centinaia di ragazzi alla devianza ed alla camorra. Merola ha raccontato la sua esperienza personale nella Fondazione “A voce de creature”. Al convegno era presente la vicepresidente del Consiglio comunale, Serena Imbesi, in rappresentanza della Città di Torino. Nel portare il suo saluto, Imbesi ha sottolineato l’importanza dei pedagoghi professionisti, per la loro capacità di “mettere in chiaro la giusta strada da percorrere, dando luce ad una seconda possibilità, a chi per varie problematiche, si è ritrovato fuori dal percorso“.
Marcello Longhin