Presentata una ricerca Ires sulle uguaglianze di genere (gender equality) nella seduta del 25 settembre 2019 delle Commissioni Diritti e pari opportunità, III e IV, presieduta da Marina Pollicino, alla presenza dell’assessore ai Diritti Marco Giusta.
Un lavoro trasversale – come ha spiegato il direttore di Ires Piemonte, Marco Sisti – nato dalla Direzione Coesione Sociale della Regione Piemonte per approfondire le disuguaglianze nei diversi ambiti di vita e di lavoro, ma anche il tema delle violenze di genere e le politiche messe in atto per ridurre le disuguaglianze, come chiede anche uno dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile – Sustainable Development Goals (il numero 5, dedicato alla gender equality).
La ricercatrice Ires Carla Nanni ha sottolineato la disparità di trattamento tra donne e uomini per quanto riguarda retribuzione e occupazione: a cinque anni dalla laurea, l’83% delle donne lavora con uno stipendio medio mensile di 1.492 euro, a fronte di un’occupazione maschile dell’88%, con una retribuzione mensile media di 1.781 euro. Anche nell’assegnazione di ruoli apicali, le donne risultano svantaggiate.
La partecipazione delle donne alla politica è nella media europea: l’attuale Governo Conte bis ha il 33% di ministre (in Europa il 30,4%). Anche nella composizione del Parlamento italiano la presenza femminile è cresciuta, con un record di donne in entrambi i rami nella XVIII Legislatura: 36% alla Camera 36%, 34% al Senato.
Il lavoro analizza anche i dati dei Centri antiviolenza piemontesi: nel 2018 sono state 3.125 le donne che si sono rivolte a uno dei 16 Centri del Piemonte (erano 2.336 nel 2017).
Massimiliano Quirico