Una società evoluta non può non interrogarsi su come agli animali debba essere garantita una propria dignità. Molte le iniziative periodicamente promosse da associazioni o da movimenti tra i cittadini o da campagne di sensibilizzazione contro il maltrattamento animale. Per la prima volta, però, è stata una sede istituzionale, ad ospitare una conferenza durante la quale si sono confrontati avvocati, associazioni, veterinari su etica e diritto degli animali. Nella sala Colonne di Palazzo civico, si è parlato di iniziative contro il maltrattamento, di animali da allevamento e animali da vivisezione, di varie forme di violenza e persino di razzismo. Si è trattato di un incontro a cura della Leal (Lega Antivivisezionista), alla quale la consigliera Chiara Giacosa ha portato il saluto in rappresentanza della Città. Di fronte ad una considerevole presenza di cittadini, Giacosa ha evidenziato come nel programma dell’Amministrazione sia considerata una priorità il miglioramento della vita degli animali in città.
Enrico Moriconi, garante per i diritti degli animali della Regione Piemonte, con riferimento alle normative nazionali ed europee, ha sottolineato come sia importante saper valutare con strumenti oggettivi il modo di vita imposto agli animali dagli esseri umani, nelle diverse situazioni, dagli allevamenti ai circhi, dalle corse ai canili e ai cani di famiglia.
Gian Marco Prampolini della LEAL ricordando come siano migliaia in Italia gli animali di ogni specie che quotidianamente vengono maltrattati, torturati e uccisi e come le cronache non sempre riportino questi reati essendo considerati reati minori, ha rimarcato come la tutela degli animali non sia prevista nella Costituzione.
L’avvocato Maria Cristina Giussani si è soffermata sull’evoluzione giurisprudenziale in materia di allevamento e vivisezione mentre la psicologa Annamaria Manzoni ha evidenziato come molte forme di violenza, di carattere psicologico, non siano immediatamente riconoscibili.
Massimo Raviola ha affrontato il tema della selezione di razza a fini estetici, causa di centinaia di patologie ereditarie spesso gravemente debilitanti per cani e gatti.
Affrontato anche il rapporto tra animali e criminalità organizzata. Grande, infatti, l’interesse di gruppi malavitosi nell’incentivare il maltrattamento animale soprattutto attraverso scommesse su combattimenti clandestini di cani e sulle corse illegali di cavalli.
Federico D’Agostino