Nella seduta del 26 luglio 2021, il Consiglio Comunale di Torino ha approvato all’unanimità (23 voti favorevoli su 23 consiglieri presenti) una mozione proposta dai consiglieri M5S Marco Chessa e Cinzia Carlevaris che prevede l’adozione da parte della Città di Torino di una Carta etica per lo sport femminile.
Composta da 14 articoli, la Carta riconosce il valore della cultura immateriale e universale dello sport, “sintesi ideale della complementarietà fisica e spirituale dell’essere umano”. Ribadisce altresì che lo sport è veicolo di valori e strumento di crescita per le e i più giovani, di consapevolezza e cura di sé per le persone adulte: è un’esperienza che non solo arricchisce, ma contribuisce in maniera significativa a una vita sana e in grado di contrastare patologie.
Allo stesso tempo però, la Carta afferma che sia innegabile ancora l’esistenza di un divario che non rende paritarie le condizioni di accesso e di pratica dell’attività sportiva per donne e uomini e intende quindi promuovere la pratica sportiva femminile sin dalla prima infanzia, accompagnando lo sviluppo psicofisico delle bambine, senza interruzioni o allontanamenti determinati dalla discriminante di genere (articolo 2).
Si afferma anche che le bambine possono e devono poter scegliere: ogni sport va bene per le bambine, ogni bambina è perfetta per lo sport che ama (articolo 3).
A tal fine, il Comune di Torino si doterà di un sistema di rilevazione dati sulla partecipazione femminile alla pratica sportiva in città. Ogni anno, il Comune verificherà i dati della partecipazione alla pratica sportiva delle persone residenti. Nel caso in cui si rilevassero differenze significative di accesso, permanenza o avanzamento del percorso di pratica amatoriale o agonistica della componente femminile della popolazione, il Comune si impegnerà con le misure più appropriate, a correggere lo squilibrio registrato a danno della presenza femminile (articolo 5).
Inoltre, le atlete che praticano sport individuali o di squadra saranno sostenute dall’Amministrazione Comunale nella pratica e carriera sportiva e nella diffusione della loro immagine, al fine di determinare un modello positivo per le ragazze più giovani, con azioni di presenza nelle scuole, partecipazione a eventi pubblici e promozione delle attività sul territorio (articolo 6).
Il Comune si impegna anche a promuovere nell’ambiente sportivo una diversa visione e concezione del rapporto tra i generi (articolo 8), a valutare nei punteggi dei bandi per la concessione di contributi anche l’esperienza del soggetto richiedente in tema di anti-discriminazione e attenzione al genere (articolo 9) e a istituire bandi per la promozione dello sport per bambine e adolescenti delle fasce economiche più deboli per favorire la frequenza di campi estivi e/o corsi sportivi o multisport (articolo 10).
Il Comune di Torino si impegna inoltre a non concedere contributi economici e/o patrocini a organizzatori privati o pubblici che non abbiano pari condizioni di accesso e montepremi uguali per uomini e donne (articolo 10).
La crescita dello sport femminile verrà anche promossa in occasione della Giornata Nazionale dello Sport del Coni (articolo 11).
Verrà altresì diffuso un linguaggio chiaro, idoneo a un miglior equilibrio di genere, non discriminatorio, in tutti i documenti, atti, deliberazioni, ordini del giorno, bandi e concorsi, riferiti allo sport nella sua declinazione maschile e femminile (articolo 12).
Infine, il Comune di Torino promuoverà l’adozione e l’applicazione della Carta in tutto il territorio metropolitano e la proporrà alla Regione Piemonte (articolo 13) e si impegnerà a sostenere iniziative, progetti e politiche che mirino: alla prevenzione di episodi di abusi, molestie e violenze nell’ambito sportivo; al contrasto a ogni forma di stereotipo, pregiudizio, sessismo e bullismo; alla formazione del personale che opera nel contesto sportivo, anche in ambito scolastico, affinché abbia consapevolezza e diffonda una cultura sportiva all’insegna della parità, del rispetto e della non violenza (articolo 14).
È un documento necessario – ha affermato Marco Chessa (M5S) – per promuovere lo sport al femminile e abbattere le barriere culturali che ancora resistono, anche a livello dirigenziale, e gli ostacoli alle carriere sportive delle donne.
Massimiliano Quirico