Torino, sedici chilometri quadrati di verde

Uno scorcio del Parco San Vito, sulla collina torinese

La Torino verde si riassume in 16 milioni di metri quadrati di parchi, giardini, alberate lungo i viali, boschi collinari e aree naturalistiche fluviali. Con 147.000 alberi in ambito urbano e altri 230.000 nel settore collinare. Grossi numeri, quindi, tanto da poter calcolare che ogni residente goda di un giardino virtuale di 20 mq, che salgono ulteriormente aggiungendo le vaste aree verdi in collina. Al di là di calcoli virtuali, in una città che ha qualche problema con la qualità dell’aria, questo immenso polmone vegetale richiede – e merita – molte attenzioni. E proprio partendo da questo presupposto, la VI commissione ambiente, con il presidente Claudio Cerrato e il vice Enzo Liardo, ha incontrato l’assessore Francesco Tresso e la dirigenza degli uffici preposti al Verde pubblico. Uffici che hanno di fronte un lavoro titanico, il quale richiede interventi costanti e molto differenziati, perché dietro la definizione “area verde” si raggruppano situazioni da gestire con molteplici modalità, dal giardinetto di quartiere con scivoli e altalene al Giardino roccioso del Valentino, fino alle aree naturalistiche come il parco del Meisino, roccaforte della biodiversità con la sua flora e fauna.

Il Giardino roccioso del Valentino

Senza parlare delle decine di chilometri di viali alberati, uno degli elementi distintivi della struttura urbana torinese, con piante di alto fusto spesso centenarie oggi alle prese con il ciclo di fine vita e che richiedono costanti monitoraggi, potature, talvolta abbattimenti (purtroppo necessari per tutelare la sicurezza delle persone) con relative sostituzioni.

La molteplicità delle tipologie di verde pubblico e degli interventi si accompagna alla suddivisione delle competenze tra il “centro” del Comune e gli uffici tecnici delle otto Circoscrizioni. Inoltre, la maggior parte dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio naturalistico torinese sono svolti attraverso appalti esterni: del resto, i giardinieri comunali erano circa quattrocento nei primi anni Settanta, mentre oggi non arrivano alla cinquantina, con una superficie da curare quadruplicata rispetto ad allora.

Temi che hanno appassionato la commissione, nel corso della quale, oltre al presidente e al suo vice, hanno preso la parola i consiglieri e consigliere Silvio Viale, Amalia Santiangeli, Alberto Saluzzo, Silvia Damilano e lo stesso assessore Tresso. I consiglieri hanno affrontato temi quali il ripristino dell’orologio floreale di piazza Carlo Felice, la definizione delle competenze in alcune aree periferiche, i progetti turistici per le aree fluviali, il Parco del Valentino e le sinergie tra pubblico e privato. Tema quest’ultimo ripreso anche dall’assessore, il quale ha sottolineato la volontà di reperire sponsor come già avvenuto per situazioni come strada del Portone. Tresso ha poi sottolineato il ruolo sociale delle aree verdi, ulteriormente esaltato dalla pandemia, citando alcuni assi di lavoro come l’ottimizzazione della spesa, la riprogettazione della navigazione fluviale o la valorizzazione degli alberi monumentali censiti.

Tutte le info sul verde pubblico a Torino  www.comune.torino.it/verdepubblico

Claudio Raffaelli