L’assessore Marco Pironti ha oggi risposto alla richiesta di comunicazione sulla scelta di Torino quale Centro Nazionale per l’Intelligenza Artificiale (CNIA) presentata da alcuni consiglieri comunali. L’indicazione della nostra città quale sede del futuro CNIA, nell’ambito del Piano Nazionale di Ricostruzione e Resilienza (PNRR) che prevede sette centri tematici in Italia, era venuta meno solo in una delle bozze predisposte, un errore rimediato in poche ore, ha spiegato Pironti, sottolineando quello che era stato l’impegno della Città nel convincere il governo ad attribuire a Torino questo importante ruolo. Si parla di una ricaduta sul nostro territorio di 600 posti di lavoro con alte competenze, oltre che di un’azione attrattiva verso tutto il sistema della ricerca e innovazione che lo caratterizza, ha ricordato l’assessore, evidenziando poi come si debba mantenere viva l’attenzione sull’evoluzione della vicenda, pur se tra i sette centri nazionali previsto dal PNRR quello di Torino è stato il solo ad essere formalizzato in Consiglio dei ministri. I meccanismi di governance del CNIA, ha poi concluso Pironti, dovranno essere coerenti con quelli degli altri centri nazionali, poiché non si tratterà di una partita da giocare a livello locale, ma appartiene a tutto il Paese.
Aldo Curatella (Gruppo misto – Azione) ha ironizzato sul fatto che un viceministro abbia parlato di “un errore di traduzione” rispetto all’omissione di Torino nella bozza precedentemente circolata. L’attribuzione a Torino del ruolo si sede del CNIA, ha aggiunto il consigliere, è il riconoscimento delle sue attività di innovazione e ricerca, con il CNIA a rappresentare uno snodo fondamentale per definire tutti i parametri dei sistemi definiti come Intelligenza Artificiale (IA).
Da parte sua, Silvio Magliano (Moderati), ha rievocato la capacità di innovazione e ricerca espressa dal territorio torinese, apprezzando il chiarimento su quello che è stato definito “un equivoco”, una non bella figura. Magliano ha poi sottolineato la necessità, giunti a questo punto, di avere certezze sui tempi di attuazione dell’insediamento del CNIA, un’opportunità enorme per Torino.
A nome di Torino in Comune-La Sinistra, Eleonora Artesio ha insistito sull’importanza di lavorare affinché vi siano effetti diffusi sulla città e sulla sua struttura sociale. Spesso su progetti e start up vi sono tanti annunci, ha aggiunto Artesio, ma senza chiarire su quanto questi possano incidere sulla realtà sociale e migliorare la qualità della vita sul territorio.
Francesco Tresso (lista Civica per Torino) ha da parte sua voluto evidenziare come Torino sia qualificata come sede del CNIA per la sua cultura che deriva da secoli di innovazione tecnologica, una cultura che pone al centro l’essere umano nella ricerca di un equilibrio sociale. Nella finanziaria 2020, ha sottolineato Tresso, non erano però presenti risorse stanziate sull’IA: inoltre, per il consigliere occorre chiarezza su quali siano i soggetti con i quali dovranno essere co-pianificati i diversi interventi (sedi, ricerca partner ecc.).
Claudio Raffaelli