Se la presentazione della nuova stagione del Teatro Stabile Torinese alla Commissione cultura del Comune (presieduta da Daniela Albano) è un appuntamento rituale a cadenza annuale, quello di quest’anno non manca di novità interessanti fuori e dentro il cartellone.
Ospiti della Commissione sono il presidente del TST, Lamberto Vallarino Gancia, il direttore, Filippo Fonsatti ed il direttore artistico Valerio Binasco.
Binasco, apprezzato regista e attore di Novi Ligure, che si dichiara discepolo e ammiratore di Mario Martone, dal 1° gennaio 2018 gli succederà alla guida artistica del Teatro Stabile di Torino. Nel maggio scorso è stato nominato per il triennio 2018-2020 dal consiglio di amministrazione del Teatro Nazionale formato dai rappresentanti di Città di Torino, Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt, Città di Moncalieri.
Fonsatti, che ha letto una lettera di commiato di Martone impegnato in sud Italia nelle riprese di un film, ha annunciato che lo Stabile torinese è stato riconfermato quest’anno come primo teatro stabile nazionale, e attraverso il Fondo unico per lo spettacolo (Fus), vedrà per il 2018 aumentato del 7% il contributo statale.
Crescita costante del numero di recite, dei biglietti venduti, degli abbonamenti, del fatturato per vendite di spettacoli a terzi (+85% nel confronto tra 2015 e 2016) sono alla base del riconoscimento.
Altra novità, già annunciata e confermata durante l’audizione dall’assessora alla cultura, Francesca Leon, la trasformazione del sistema teatro Torino in Sistema arti performative, con lo scopo di costruire una più forte collaborazione con il TST.
A questo proposito, in fatto di assegnazione di risorse al sistema teatrale torinese (in bilancio per lo Stabile ci sono 2.165. 000 euro) Leon ha detto che il 2017 è un “anno-ponte” ed è in atto la transizione dal criterio della spesa storica (fino al 2016) ad un criterio basato, a partire dal 2018 su valutazioni di merito che sarà così allineato nei tempi con il nuovo triennio di finanziamenti del Fus.
Anche quest’anno l’iniziativa “Un posto per tutti”, sostenuta da TST e Fondazione Crt, metterà a disposizione di cittadini a basso reddito, mille abbonamenti gratuiti per tre spettacoli in cartellone.
E a proposito di cartellone: inaugurazione al Carignano il 9 ottobre prossimo con la prima nazionale di Disgraced, atto unico di Ayad Akhtar (premio Pulitzer 2013), per la regia di Martin Kusej.
Sono 16 quest’anno le produzioni dello Stabile torinese di cui cinque nuove, cinque riprese e sei nuove coproduzioni.
Molta attenzione è stata dedicata alla scena teatrale torinese con opere di Fausto Paravidino, Marcido Marcidoris, Tangram Teatro, Eugenio Allegri, Valter Malosti.
In questo quadro viene riconfermata l’iniziativa Il cielo sopra Torino che produrrà cinque giovani compagnie torinesi vocate alla drammaturgia contemporanea. “Non una riserva indiana, spiega Binasco, ma un impegno per dare un pubblico alle Compagnie”. “Non metto il dito nella piaga che si chiama Cavallerizza – precisa Binasco- ma per fare bingo ci vuole uno spazio adatto, che non è in questo caso il pur bel Teatro Carignano”.
Silvio Lavalle