Ospiti della Commissione Cultura Rosanna Purchia, commissario del Teatro Regio e Guido Mulè, direttore generale. “La situazione del Regio era degenerata” con le implicazioni portate dalla diffusione del Covid-19 e quindi ai mancati ricavi della biglietteria. Questo l’esordio di Rosanna Purchia. La prima parte del suo lavoro, svolto con il direttore generale Mulè, è stato quello di cominciare a predisporre un preconsuntivo del 2020 e cominciare a delineare il 2021. Entro l’anno (è sul filo di lana) sarà approvato un decreto che consentirà di integrare i bilanci dei teatri lirico-drammatico che dovrebbe consentire l’equilibrio di bilancio del Regio, che al al momento non lo è. IL budget del 2021 sarà di 29 milioni (lo standard del teatro era tra i 33-35 milioni).
La questione più ardua è stata affrontare la situazione occupazionale. I lavoratori saranno coperti per due anni con l’indennità mensile di disoccupazione (Naspi) e comunque saranno un bacino al quale il teatro potrà sempre attingere. La pianta organica di tutti i dipendenti del Regio non è stata toccata.
Il Regio nei mesi tra giugno-settembre allestirà spettacoli esterni dovuti alla chiusura del teatro per lavori di manutenzione. Rosanna Purchia ha espresso il proprio piano di miglioramento organizzativo della struttura. E lo ha detto con tre parole: chiarezza, metodo e ordine ribadendo che era da almeno 10 anni che l’organizzazione restava la stessa mentre fuori il mondo cambiava radicalmente. All’organigramma del Regio è stata aggiunta la direzione marketing e fundraising, un ufficio legale e un ufficio controllo di gestione.
Molti i chiarimenti e le domande espresse dai consiglieri, che vista l’importanza del tema, il presidente Massimo Giovara riconvocherà una seconda audizione in commissione.
Tony De Nardo