Questo pomeriggio, due documenti a favore della realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità fra Torino e Lione (TAV) sono stati respinti dalla maggioranza del Consiglio comunale. Le due proposte di ordine del giorno erano state presentate rispettivamente da Stefano Lo Russo (con altri consiglieri di PD, Moderati, Lista Civica per Torino, Lista Civica Morano, Fratelli d’Italia e Forza Italia) e dal forzista Osvaldo Napoli. Ad entrambi i documenti era stato proposto un emendamento di Fabrizio Ricca (Lega) sull’utilizzo di eventuali risparmi economici dovuti a revisione parziale del progetto a favore della linea 2 del metrò torinese.
A difesa delle ragioni del “sì” al nuovo tunnel ferroviario hanno preso la parola Stefano Lo Russo, Osvaldo Napoli, Alberto Morano, Francesco Tresso, l’ex sindaco Piero Fassino e Fabrizio Ricca. Si tratta, hanno tutti sostenuto con accenti diversi, di un’opera essenziale per l’economia del Nord Italia e di tutto il Paese (consentendo lo sviluppo di un già importante interscambio che passa attraverso l’arco alpino occidentale), benefica in termini ambientali – riducendo il trasporto su gomma – e foriera di positive ricadute occupazionali ed economiche sul territorio. Anche le differenze emerse all’interno della coalizione di governo a livello nazionale sono state messe in evidenza da più di un oratore. Ugualmente, è stato sottolineato che il procedere da parte di TELT con i bandi, come previsto dal cronoprogramma, rappresenti un ulteriore passo in avanti verso la realizzazione della linea TAV, alla quale peraltro il nostro Paese, hanno sottolineato i sostenitori del documento, è vincolato da trattati internazionali.
I consiglieri del M5S sono intervenuti in gran numero, ribadendo il fatto che la Sala Rossa si era già espressa a maggioranza contro la realizzazione dell’opera, ritenuta inutile ed eccessivamente onerosa nell’ottobre scorso, con il voto di M5S e Torino in Comune (la cui capogruppo Eleonora Artesio ha oggi riconfermato il proprio orientamento). A prendere la parola sono stati in tredici: la capogruppo Valentina Sganga, Fabio Gosetto, Damiano Carretto, Maura Paoli, Fabio Versaci, Daniela Albano, Viviana Ferrero, Marina Pollicino, Antonino Iaria, Giovanna Buccolo, Massimo Giovara, Aldo Curatella, e Antonio Fornari, ai quali si è aggiunto il vicesindaco Guido Montanari. In tutti gli interventi è stata sottolineata la compattezza del M5S rispetto al tema in discussione, tra ricostruzioni di un percorso di opposizione alla TAV che risale ai primi anni Novanta e illustrazioni di dati che ne confermano i superiori costi, economici ed ambientali, rispetto ai benefici. Particolare approvazione, in vari interventi, è stata espressa per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che si è espresso pubblicamente a sfavore dell’opera, della quale – è stato sottolineato – in realtà ben poco è stato realizzato a quasi trent’anni dal primo progetto. Anche l’esistenza di eventuali penali da pagare in caso di rinuncia all’opera è stata contestata, in base ad accordi internazionali, ed è stata sottolineata l’opportunità di utilizzare le risorse per opere più utili per l’economia del Paese e le necessità dei cittadini.
Al momento della votazione, i due documenti hanno ricevuto entrambi 4 voti a favore: 23 i contrari all’ordine del giorno Lo Russo, mentre contro l’ordine del giorno Napoli si sono espressi in 24.
Claudio Raffaelli