Una targa per ricordare la storia di Vera e Libera Arduino

“Bussarono alla porta dopo cena al quarto piano di una delle case operaie di via Moncrivello, Barriera di Milano. Erano le Brigate nere e portarono via Gaspare Arduino con le figlie Vera e Libera”. Questo il ricordo di Bruna Arduino (all’epoca tredicenne) ultima testimone della famiglia scomparsa nel 2015. Lasciarono lei, la madre e Antonio, il fratello di sei anni che dormiva in un’altra stanza.

Poi più nessuna notizia e le ricerche nelle caserme di Torino furono vane. Saranno fucilati in diversi punti della città. Gaspare in corso Belgio (con l’amico Alberto Ellena). Vera e Libera alla Pellerina.

Giornata piovosa, sabato 14 luglio 2018, molti i presenti e gli interventi presso la lapide (in corso Lecce,85) che ricorda le due giovani sorelle Arduino, staffette partigiane. Vera, operaia nell’industria dolciaria Wamar, aveva 19 anni, Libera, anche lei operaia, nella piccola industria meccanica Castagna. ne aveva 22.

In alto a destra la targa con il QR code

Alla lapide è stata affissa una piccola targa con un QR code, un codice a barre bidimensionale a moduli neri chiusi in un quadrato. Il crittogramma, leggibile con uno smartphone, rimanda a un sito internet dove sono presenti informazioni sugli avvenimenti di quella notte.

Durante la cerimonia è stata deposta una corona di fiori a ricordo del loro sacrificio. Presente, in rappresentanza della Città, la consigliera comunale Viviana Ferrero.

Tony De Nardo