La Sala Colonne di Palazzo Civico ha ospitato questa mattina, in occasione della ricorrenza della Giornata internazionale della donna, il convegno “Donne politiche – Storie di consigliere comunali torinesi”. Organizzato dall’Associazione consiglieri emeriti della Città per ricordare le donne partigiane, combattenti per la democrazia, protagoniste della Liberazione, che entrarono in Consiglio comunale dopo il 1945, i lavori del convegno sono stati presentati da Domenica Genisio. I due interventi sul tema sono stati presentati da Maria Teresa Silvestrini, che ha parlato delle politiche delle donne tra Resistenza, associazionismo e movimenti, e da Maria Grazia Sestero che ha presentato la ristampa edita dall’Associazione, del volume “Maria Tettamanzi e il Diario di un due di briscola”.
Gli interventi sono stati preceduti dai saluti istituzionali della presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo. Che ha esordito specificando come il convegno odierno sia soprattutto un’operazione culturale che consente di riappropriarci con maggiore consapevolezza della storia delle nostre madri nobili in una data simbolo come l’8 marzo. E ricordare le madri nobili, le donne elette in Consiglio comunale dopo la Liberazione, per Grippo vuole dire evocare il loro insegnamento, il loro esempio, il loro sacrificio, in un tempo in cui la bilancia dei meriti anche storici, ancora troppo pende dalla parte del protagonismo maschile.
La presidente ha infine ricordato come molte di quelle eccezionali torinesi abbiano trovato, con l’avvento della nuova legislatura, uno spazio adeguato nelle intitolazioni decise dalla commissione Toponomastica. E citando Anna Rosa Gallesio Girola, Giovanna Cattaneo Incisa, Maria Magnani Noia, Frida Malan, Gioia Montanari, ne ha ricordato il contribuito per costruire il volto della Torino che oggi conosciamo. Subito dopo, nel primo dei due interventi sul tema di giornata, Silvestrini ha focalizzato l’attenzione sulla correlazione fra la rappresentanza femminile nel Consiglio comunale di Torino, la #Resistenza, l’associazionismo e i movimenti politici dal 1946 al 1990. Per dimostrare come la nascita di organismi istituzionali dedicati alla parità siano stati il frutto delle esperienze condivise dalle donne durante la Resistenza, sviluppate con l’associazionismo e portate a compimento attraverso l’attivismo dei movimenti popolari, sociali, operai, femministi, per definire la legittimità delle #donne in #politica.
Ultima ad intervenire, Maria Grazia Sestero ha ripercorso parte della storia della vita di Maria Tettamanzi attraverso le pagine del suo libro autobiografico. In cui racconta in modo dettagliato la sua esperienza di partigiana combattente in modo apparentemente semplice, pensato per i suoi nipoti, ma in grado di rendere tutta la complessità di quella storia. Un libro scritto con tono misurato, che non indulge ad eroismi o mitizzazioni ma nemmeno nasconde la crudeltà e le infamie di fascisti e nazisti e il coraggio della scelta di partigiani e antifascisti. Nel libro, con la #Liberazione emerge tutta la necessità di cancellare l’orrore di quel tempo, anche attraverso la nomina di istituzioni democratiche: una consulta e un sindaco, in attesa di libere elezioni. Sestero tratteggia allora l’esperienza di Maria Tettamanzi in politica, con la militanza nella Democrazia cristiana e un lungo, significativo impegno nell’Amministrazione comunale di #Torino per contribuire alla profonda trasformazione dl nostro Paese appena uscito da uno dei periodi più bui della sua storia.
Marcello Longhin