Il sindaco Stefano Lo Russo ha oggi effettuato una comunicazione in aula sull’incontro avuto, insieme con il presidente della Regione Piemonte e i rispettivi assessori competenti, con i vertici del Gruppo Stellantis. Incontro definito positivo, nel quale si sono tracciate le linee guida di un lavoro comune delle istituzioni per accompagnare il piano di Stellantis, il quale prevede la conversione verso l’elettrico, con sinergie tecnico-scientifiche con il Politecnico e non soltanto, con attenzione a design e processo di componenti di ricerca e sviluppo sull’auto elettrica, produzione e riciclo batterie, approvvigionamento materie prime.
Si è trattato, ha detto Lo Russo, di un primo incontro conoscitivo e di impostazione di traiettorie comuni, nel corso del quale Stellantis ha ribadito la centralità dei siti produttivi di Torino e del Piemonte nelle proprie strategie industriali, con sviluppo nella ricerca e nella produzione, con “500” elettrica e modelli Maserati prodotti a Mirafiori. Comune e Regione, ha aggiunto il sindaco, hanno prospettato le opportunità che il nostro territorio può mettere al servizio, in un quadro sinergico, del piano industriale del Gruppo e della filiera automotive: come Città possiamo mettere in campo strategie di trasformazione urbana nell’ambito della riconversione degli spazi di Mirafiori (si stimano 1,5 milioni di metri quadri eccedenti) da ripensare nel quadro della transizione elettrica: Stellantis si è prefissa il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2038 nell’intera filiera produttiva, anche considerando lo stock immobiliare. Torino e Regione sono quindi disposti a collaborare nella ridefinizione degli spazi industriali e nelle strategie di sostegno allo sviluppo e alla transizione ecologica. L’incontro, ha informato il sindaco, era stato preceduto da riunioni con categorie produttive e sindacati e il quadro emerso rispetto al clima sociale sembra rendere possibile una convergenza tra parti sociali e azienda.
Si potrà quindi agire sul piano urbanistico, sul territorio si sta già lavorando sugli accumulatori per le gestione in rete dell’elettricità a valle della produzione. La filiera di processo sarà fondamentale per la transizione elettrica, anche in relazione all’impatto ambientale, tenendo conto che la questione va vista su scala globale, ha precisato Lo Russo, anche in relazione ai processi di estrazione e raffinazione delle materie prime, ad esempio per le batterie, per evitare che il mondo occidentale scarichi i costi ambientali di questa transizione – e la produzione di gas serra su altre aree del mondo. Il sindaco ha anche ricordato la dimensione non solo ambientale ma anche etico, rispetto alla tutela dei diritti dei lavoratori e della protezione del lavoro minorile. La post produzione delle batterie esauste, riutilizzabili in altri ambiti rispetto a quello automobilistico, ha aggiunto il primo cittadino, ha valore strategico anche in termini di ricerca e sviluppo. Il Gruppo Stellantis ha mostrato di avere una considerazione elevate delle conoscenze scientifiche e tecnologiche presenti sul nostro territorio.
Il capogruppo del M5S Andrea Russi ha definito non incoraggianti i segnali su Mirafiori, aggiungendo che Torino ha necessità di essere tutelata sia dal punto di vista occupazionale sia come punto di riferimento nel settore dell’auto per il rilancio di quest’ultimo in Italia. Russi ha detto che quanto emerso dall’incontro non sembra tranquillizzante, la “500” elettrica da sola non basterà a garantire la produzione di Mirafiori, senza la quale non potrà decollare il popolo ingegneristico. La valorizzazione delle aree ora improduttive di Mirafiori, ha sottolineato il consigliere, potrà anche passare dallo strumento urbanistico di prerogativa del consiglio comunale e questa sarà una leva importante: infine, ha ricordato che occorrerà attenzione al riciclo non solo delle batterie ma dei veicoli stessi.
Importante l’interlocuzione di Comune e Regione con Stellantis, ha sostenuto la capogruppo della Lega Elena Maccanti, aggiungendo che Torino e il Piemonte stanno uscendo dall’isolamento alla quale i precedenti amministrazione comunale e governo l’avevano relegata, come per la TAV. Maccanti ha quindi ricordato l’attività del ministro Giorgetti per gli interventi in sostegno dell’automotive e spronato il sindaco a continuare ad agire facendo squadra con la Regione Piemonte senza spirito di parte, invitandolo inoltre a politiche che non penalizzino la circolazione automobilistica in città.
Giovanni Crosetto, capogruppo di Fratelli d’Italia, sottolineato il peso dell’Automotive in regione (60mila addetti e 18 miliardi di PIL), ha ricordato l’importanza di interloquire con il governo e altre istituzioni a nome di tutti i torinesi. Crosetto ha chiesto maggiore attenzione per l’auto da parte della Città per modificare un trend negativo, segnalando come la transizione energetica sia obiettivo importante ma che porta incremento prezzi delle auto: essendo una scelta politica, occorrerà non fare ricadere i costi sulla classe media, le aziende dovranno agire sulla produttività e sul fabbisogno energetico, con l’uso di fonti ora classificare sostenibili come il nucleare e il gas naturale.
Nadia Conticelli, capogruppo del PD, ha invitato a valorizzare Torino come polo di innovazione e di manifattura, ricordando come parlare di Stellantis significhi anche parlare delle piccole e medie imprese di un indotto fondamentale per il territorio. Il Comune, ha aggiunto Conticelli, deve essere perno e interlocutore, favorendo investimenti che non siano una bolla effimera. Bisogna completare le infrastrutture e mettere a sistema innovazione, aerospaziale, manifattura, tutte parti del DNA di questa città, riportando sul territorio lavoro di qualità, ha concluso la capogruppo.
Pierino Crema (PD) ha sottolineato come per la prima volta da anni si possa avviare un confronto con Stellantis in assenza di una forte conflittualità tra i sindacati. C’è l’occasione ora di cambiare strada, accendendo un faro sull’indotto e sulla situazione occupazionale.
Evidenziando come si sia agli albori di una nuova rivoluzione industriale, il capogruppo di Torino Bellissima, Paolo Damilano, ha sottolineato come sia necessario credere nella nostra città, che ha scritto la storia dell’auto, e nelle capacità dei suoi imprenditori e lavoratori. Damilano ha invitato a una maggiore promozione di queste potenzialità nei confronti degli imprenditori che possono investire sul territorio, che deve promuovere ipotesi di sviluppo anche attraverso il polo universitario.
Simone Fissolo, capogruppo dei Moderati, ha apprezzato l’impegno di Comune e Regione ricordato come la produzione della “500” elettrica a Torino sia cosa positiva, sottolineando però come le auto elettriche non siano alla portata di tutti, Fissolo ha anche sottolineato la necessità di preparare la transizione con punti di ricarica e l’importanza che Torino sia un centro logistico adeguatamente connesso con l’Europa.
Alice Ravinale, capogruppo di Sinistra Ecologista, ha salutato il fatto che il processo di cui si è discusso con Stellantis abbia al centro la transizione ecologica e la ricerca, non rinunciando alla vocazione industriale di Torino e ripensando la mobilità senza schemi novecenteschi. Ravinale ha inoltre chiesto massima attenzione al tema dell’occupazione.
Il capogruppo della Lista Civica per Torino, Silvio Viale, si è detto parzialmente ottimista ricordando i Consigli aperti sul tema dell’auto a Torino, con un ruolo delle istituzioni molto limitato. I cambiamenti ci sono stati, ma quello che serve non è dissertare sul futuro dell’auto, le intenzioni di Stellantis vanno prese sul serio e occorre agire per sviluppare l’area torinese in sinergia con le altre istituzioni. Torino deve essere collegata con l’Europa e il Nord Italia, occorre procedere con la TAV e offrire la possibilità di investire, anche superando rigidità sindacali eccessive.
Nella sua replica in aula, il sindaco Lo Russo ha apprezzato la consapevolezza dei fronti datoriale e sindacale e la loro volontà di collaborare. Rilevante anche la promozione di Torino e del suo territorio nella loro interezza, rappresentando come qui ci sia una grande storia ma anche un presente ma soprattutto un futuro, con un “prodotto Torino” legato alla cultura del lavoro e amministrazioni locali che lavorano insieme tra loro e con le forze imprenditoriali, sociali, universitarie. Sul dossier degli spazi di Mirafiori si lavorerà, consapevoli di un ruolo politico del Comune che va al di là delle sue competenze amministrative, avremo attenzione verso ogni impresa grande o piccola che voglia arrivare o consolidarsi in città, anche attraverso la recente riorganizzazioni della macchina comunale. Occorre, ha aggiunto il sindaco, internazionalizzare la città, darle una visione meno provinciale in un mondo in rapida e continua evoluzione, con una maggiore capacità di ragionare a lungo termine.
C.R.