Quello del Lingotto, è il sottopasso stradale più antico di Torino: il tratto centrale, che si snoda sotto la ferrovia e gli ex Mercati generali, risale agli anni Trenta del secolo scorso. I segmenti restanti, quelli che sfociano su corso Giambone e, dal lato opposto, su corso Unità d’Italia, risalgono invece ai primi anni Settanta.
Periodi diversi che corrispondono a differenti tecniche costruttive e materiali. I lavori di manutenzione avviati nel 2022, oggi ancora in corso, sono stati e saranno piuttosto complessi per questo motivo, al quale si aggiunge la carenza di finanziamenti, senza contare il fatto che a Torino vi sono da gestire e monitorare circa 250 fra ponti, cavalcavia e sottopassi. Il costo totale dell’intervento sul sottopasso del Lingotti è stimato in più di dieci milioni di euro: i fondi PNNR non sono utilizzabili per questa opera, la quale viene pertanto finanziata direttamente da Palazzo Civico, tramite mutui. Tutti questi fattori hanno portato a dover articolare l’intervento su nove diversi lotti, a cominciare ovviamente da quelli che presentavano una maggiore urgenza (i quali, paradossalmente, sono proprio quelli di realizzazione meno antica): si comprende come questo abbia influito sulla durata dei lavori, unitamente a difficoltà nel reperire ditte interessate e con adeguati requisiti.
Va detto, comunque, che l’importante infrastruttura viaria, vitale per i collegamenti fra l’area sud della città, la tangenziale e una parte importante della “cintura”, a cominciare da Moncalieri, non è mai stata considerata a rischio di crollo. Insomma, nessuna sindrome da ponte Morandi, ma certamente segni di degrado di una struttura in parte vicina al proprio centenario, che richiedevano interventi non superficiali.
Questo l’inquadramento d’insieme offerto dall’assessore Francesco Tresso e dagli uffici del Dipartimento grandi opere e infrastrutture, nel corso di una riunione della II Commissione presieduta da Tony Ledda, in occasione della quale è stato anche tracciato il quadro dell’attuale situazione dei lavori. Tanto per cominciare, una novità in arrivo. Da lunedì 15 aprile, si prevede di riaprire al traffico la carreggiata Sud, che porta da corso Giambone a corso Unità d’Italia: contemporaneamente, però, verrà chiuso il traffico in senso contrario: questo durerà per circa sei mesi. Ai parcheggi del Lingotto – dove si svolgerà prossimamente, peraltro, il Salone del Libro) si potrà regolarmente accedere tramite la rotonda completata negli anni scorsi. Per quella data sarà infatti completato il secondo lotto dei lavori (in corrispondenza di via Nizza), mentre il tratto sotto via Genova (primo lotto) è già stato completato e il terzo lotto (via Ventimiglia verso corso unità d’Italia) lo si prevede realizzato verso la fine dell’estate.
Si appresta invece a partire un quarto lotto dei lavori, quello fino allo sbocco si corso Unità d’Italia: nel giro di qualche settimana sarà espletata la gara. Per quello che è al momento l’ultimo lotto già finanziatosi prevede di poter aggiudicare l’incarico nel mese di giugno: in questo caso, i lavori dovrebbero essere completati a fine estate del 2025.
Come spiegato dall’ingegner Barbara Salza, del Dipartimento grandi opere e infrastrutture, si tratta di interventi strutturali e complessi, che vanno dal rinforzamento delle volte con laminati metallici all’incamiciatura dei pilastri. Contemporaneamente, nel sottopasso è stato attivato da SMAT un cantiere riferito al sistema fognario, che agisce in modo coordinato con i lavori in corso, in modo da non condizionarne i tempi di conclusione). Per la comunicazione alla cittadinanza sullo stato dei lavori e soprattutto sulle loro ricadute in termine di viabilità, sono attivi 25 cartelli, nella zona interessate, ai quali si aggiungono i messaggi informativi sui pannelli luminosi – di 5T in città e di ATIVA in tangenziale – e i puntuali comunicati stampa.
Nel corso dell’incontro hanno preso la parola anche i consiglieri e consigliere Diena (sul tema della comunicazione), Firrao (sul cronoprogramma dei lavori), Greco (sulla mancanza di finanziamenti statali) e Viale (sulla necessità di informare gli automobilisti sui sensi di marcia attivi).
(Claudio Raffaelli)