La commissione Diritti e Pari opportunità, presieduta da Elena Apollonio, ha incontrato questa mattina una delegazione della Consulta Femminile della Città di Torino. Organo consultivo creato nel 1978 su iniziativa del Consiglio comunale, la Consulta raccoglie varie associazioni e movimenti femminili ed è oggi presieduta da Silvana Ferratello, con Maria Vittoria Colli quale vicepresidente. Essendo essa vincolata ai singoli mandati amministrativi, il Consiglio comunale sarà prossimamente chiamato a votare la delibera per la sua ricostituzione, dopo di che sarà la Consulta stessa a decidere i propri assetti di vertice. Nel corso degli anni, sono state numerose attività svolte dalla Consulta, da sola o in collaborazione con istituzioni e altri organismi, su temi pregnanti quali donne e lavoro, salute femminile e medicina di genere, conciliazione tempi e orari, parità salariale, iniziative nelle scuole su temi quali la violenza di genere o le malattie sessualmente trasmissibili. Convegni pubblicazioni, ma anche, sino al 2010, la gestione diretta di una casa protetta per donne vittime di violenza. Un’esperienza interrotta per cambiamenti normativi, con successivo affidamento a una cooperativa.
Tasto dolente evidenziato dalla Consulta, il fatto che sia venuto meno, ormai da diversi anni, del contributo che veniva erogato annualmente dal Comune. Un contributo del quale la Consulta chiede il ripristino per poter continuare a svolgere le proprie attività, da tempo sostenute tramite sottoscrizioni interne. E la richiesta è stata prontamente raccolta sia dalla presidente della commissione Apollonio, sia dalle altre consigliere intervenute: Ambrogio, Borasi, Ciampolini, Garione, Patriarca e Santiangeli, le quali, oltre ad esprimere l’apprezzamento per il ruolo della Consulta hanno assunto l’impegno di operare concretamente per il ristabilimento dei fondi da attribuire ad essa. Altro tema sollevato dalla Consulta, la richiesta di essere per l’appunto consultata, senza che il proprio parere risulti vincolante, a proposito delle delibere predisposte dall’Ente che riguardino scelte amministrative in varia misura concernenti le donne.
“Vogliamo che questa Consulta, oltre ad avere una lunga storia, abbia anche un presente e un futuro, soprattutto in questo mandato amministrativo che vede una fortissima presenza femminile non solo negli organi politici ma anche ai vertici tecnico-amministrativi del Comune“, ha concluso Elena Apollonio, sottolineando come le politiche di genere debbano essere trasversali agli assessorati.
Claudio Raffaelli