E’ in arrivo una nuova farmacia in zona Spina 3, dove se ne avvertiva la mancanza a fronte della densità di popolazione. Ma non sarà una farmacia in più in città. Il numero di questi peculiari esercizi commerciali, presidio di salute pubblica sui territori, è infatti fissato per legge in una determinata proporzione con la popolazione residente, una per 3300 abitanti. Le farmacie torinesi, pertanto, sono e resteranno in tutto 279.
La Città di Torino, dopo una situazione ferma da anni, ha provveduto a una revisione della distribuzione delle sedi farmaceutiche sul territorio in base alla dinamica della popolazione residente degli ultimi anni ma anche tenendo conto della densità delle farmacie e delle fasce di età dei residenti, con particolare attenzione all’infanzia e alla terza età, nonché, per quanto riguarda le zone collinari e “di confine” della presenza di farmacie nei Comuni limitrofi. La zona di Spina 3, ad oggi sguarnita, è stata così individuata come prioritaria per il nuovo insediamento, che avverrà tramite un bando rivolto agli attuali titolari di farmacia. All’apertura nel nuovo esercizio da parte di chi risulterà assegnatario, dovrà corrispondere la chiusura della sua “vecchia” farmacia per lasciare inalterato il numero complessivo.
Spetterà alla Sala Rossa, con appositi atti deliberativi, sancire l’apertura della nuova farmacia e la scomparsa di quella preesistente. Il procedimento è stato oggi illustrato dall’assessore Jacopo Rosatelli ai consiglieri e consigliere delle commissioni Servizi sociali e Patrimonio (presiedute rispettivamente da Vincenzo Camarda e Anna Borasi). Nell’aggiudicare la nuova farmacia, ha spiegato l’assessore, si terrà conto di vari parametri, compreso quello dell’impatto sul territorio della corrispondente chiusura. La revisione della rete delle farmacie, ha precisato l’assessore, è stata effettuata in accordo con Regione Piemonte, ASL e Ordine dei farmacisti.
Varie le questioni poste nel dibattito dai consiglieri e consigliere intervenuti, Cerrato, Crema, Garione e Saluzzo: la mancata presenza di una farmacia nel centro commerciale di via Livorno, il ruolo della cinquantina di farmacie partecipate dal Comune (20% del pacchetto azionario), le sinergie dei farmacisti con i medici di base, la necessità di evitare che parti di territorio rimangano sguarnite da questi importanti presidi sanitari.
Claudio Raffaelli