Situazione persone senza fissa dimora, approfondimento in Quarta Commissione

L'improvvisata camera da letto, sotto un porticato, di un senza tetto torinese

L’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli è stato audito nella seduta del 21 febbraio 2025 della Quarta Commissione, presieduta da Vincenzo Camarda (PD), per un approfondimento dell’interpellanza “Presenza di senza fissa dimora nel centro città e problematiche di igiene pubblica e di decoro connesse”, presentata dal consigliere Angelo Catanzaro (PD), discussa nella seduta del Consiglio Comunale del 20 gennaio 2025.

Angelo Catanzaro (PD) ha evidenziato le criticità che erano presenti in via Sacchi e corso Vittorio Emanuele II e aree circostanti, segnalategli da cittadini, ma che ora ci sono stati miglioramenti. Si è quindi detto soddisfatto di quanto è stato fatto dall’Amministrazione.

L’assessore è stato contestato al riguardo anche dalla maggioranza – ha affermato Pino Iannò (Torino Libero Pensiero) – e sono stati presentati moltissimi atti sulla questione, ma il problema è rimasto invariato, nonostante qualche piccola azione. Non vedo un’azione politica forte – ha detto, chiedendo un programma ben definito, senza demandare tutto sempre alla Regione Piemonte, e risposte realmente serie.

Domenico Garcea (Forza Italia) ha ringraziato il consigliere Catanzaro per aver chiesto un approfondimento dell’interpellanza. In tre anni di amministrazione Rosatelli non abbiamo visto alcun tipo di soluzione – ha affermato – e la situazione è problematica in tutta la città di Torino, in tutte le periferie, ad esempio in piazza Montanaro e nel giardino Peppino Impastato. Per questo – ha dichiarato – abbiamo chiesto all’assessore di dimettersi.

Claudio Cerrato (PD) ha detto di essere stato coinvolto suo malgrado nelle polemiche. C’è stato un chiacchiericcio di fondo fastidioso – ha detto. L’operato della Giunta e dell’assessore Rosatelli è stato importante in questi anni: non ci sono mai stati così tanti posti letto per le persone senza fissa dimora, in maniera diffusa in tutta la città – ha sostenuto. Non spetta però tutto all’Amministrazione comunale – ha precisato Cerrato – che segue la parte sociale di accompagnamento, ma non la parte sanitaria, fondamentale per le persone senza fissa dimora, che non sono un problema per la città, ma per loro stesse, per questioni di dipendenza da alcol e sostanze: si tratta di persone multi-problematiche. Si può sempre fare di più – ha affermatoma si è fatto di più rispetto agli anni passati, con un incremento di risorse e un maggiore impegno. E il Pd continuerà a occuparsi della questione, in collaborazione con assessore e Amministrazione – ha concluso.

Silvio Viale (+Europa, Radicali Italiani) ha detto di aver chiesto un question time per discutere sulle deleghe di Rosatelli e di non essere d’accordo sulle dimissioni. Ci sono stati attacchi strumentali e ingenerosi – ha affermato. Occorre però offrire ulteriori opportunità – ha aggiunto – ed effettuare interventi di bassissima soglia, ad esempio aprendo stazioni e fermate della metropolitana, senza usare la forza e senza infingimenti, sapendo che il problema non è risolvibile.

Per Andrea Russi (M5S) è evidente che l’assessore Rosatelli sia in difficoltà, nonostante il prezioso lavoro svolto dagli Uffici comunale. È in difficoltà – ha dichiarato – perché la Giunta ha fatto scelte politiche ben precise e ha investito in eventi costosissimi, come il Capodanno in piazza. L’assessorato al Welfare – ha dichiarato – è l’unico con il segno meno ed è patetico dopo tre anni usare l’assessorato per fare una guerra interna alla maggioranza. È un teatrino imbarazzante di cui tutti dovrebbero vergognarsi – ha detto.

Non bisogna occuparsi solo dei giacigli delle persone senza fissa dimora, ma è necessario affrontare la questione nella sua dimensione fisica, psichica e sociale, con interventi multifattoriali – ha affermato Pietro Tuttolomondo (PD), ricordando che moltissimi torinesi non hanno accesso a cure mediche e che servono azioni congiunte di tutte le Istituzioni, evitando strumentalizzazioni e affrontando anche la questione del “crack” e della dipendenza da sostanze.

Sono reali gli sforzi di accoglienza e cura fatti dalla Città, che ha saputo fare squadra e rete con gli enti del Terzo settore – ha ribadito Amalia Santiangeli (PD), ringraziando l’assessore Rosatelli per avere sempre informato il Consiglio Comunale e condannando le strumentalizzazioni fatte da opposizioni e giornali.

Per Ferrante De Benedictis (Fratelli d’Italia) Rosatelli è un politico di razza, tra i più bravi in sala Rossa, ma non è il suo ruolo l’assessore. Bisogna rivedere il lavoro fin qui fatto – ha detto – perché non sta funzionando. Lo dimostra – ha affermato – che la discussione in Commissione parta da un atto del PD. I torinesi – ha evidenziato – hanno diritto a vivere in una città decorosa: in centro ci sono accampamenti ovunque. Non chiedo le dimissioni dell’assessore, ma un cambio di passo sì – ha concluso.

Torino è storicamente all’avanguardia nell’assistenza alle persone senza fissa dimora – ha ricordato Pierino Crema (PD), citando l’operato di Lia Varesio. È un errore – ha detto – dire che non si è fatto niente: basti pensare agli interventi compiuti in via Traves e all’ex Buon Pastore. È una fesseria dire che il PD sta sfiduciando l’assessore – ha dichiarato – e la riunione di Commissione non è un agguato: si sta facendo un buon lavoro. Ha poi chiesto approfondimenti sul Protocollo sulle persone senza fissa dimora varato dalla Regione Piemonte.

Dobbiamo provare a immedesimarci nelle persone senza fissa dimora – ha sostenuto Emanuele Busconi (Sinistra Ecologista) – con serietà e umanità, senza retoriche e senza odio verso i poveri e la povertà, che non è stata abolita. La Città ha dimostrato capacità di iniziativa con approcci multifattoriali – ha rimarcato – ma la povertà è in crescita e la questione riguarda tutti i grandi centri urbani.

Secondo Alberto Saluzzo (PD), gli enti del Terzo settore riconoscono le scelte e gli investimenti fatti dall’Amministrazione, che si è dimostrata molto operativa e sempre attenta ad ascoltare le esigenze di tutti. C’è stato un cambio di passo in Comune, ma non in Regione – ha sottolineato, esprimendo fiducia totale nell’assessore Rosatelli.

È stato fatto un lavoro importante in termini di accoglienza – ha dichiarato Vincenzo Camarda (PD) – e da tempo ci occupiamo delle persone senza fissa dimora e continueremo a farlo, in maniera strutturata.

L’assessore al Welfare, Jacopo Rosatelli, ha detto che c’è stato un cambiamento di linea politica rispetto all’Amministrazione precedente. Abbiamo affrontato una sfida, che stiamo vincendo, per un lavoro integrato e condiviso tra i diversi settori dell’Amministrazione, evitando contrapposizioni tra il lavoro sociale e quello della Polizia Locale – ha affermato.

Abbiamo cambiato il paradigma – ha detto – convinti che il lavoro sociale e la tutela della convivenza e dell’igiene urbana possano avere un’unica regia. Sono stati fatti grandi passi avanti, anche dal punto di vista culturale – ha ribadito, ringraziando i colleghi di Giunta e gli Uffici.

Il nostro obiettivo – ha evidenziato – è quello della tutela della vita umana e della convivenza tra tutti i soggetti coinvolti: persone senza fissa dimora, commercianti, residenti e turisti. E per perseguirlo – ha spiegato – lavoriamo tutto l’anno, prestando anche particolare attenzione ai percorsi delle donne.

Si è quindi augurato che gli operatori della sanità pubblica siano al fianco di quelli di Servizi Sociali, Polizia Locale e Amiat per fornire assistenza alle persone senza fissa dimora che hanno problemi di salute mentale o necessitano di altre cure mediche. Ci saremmo aspettati – ha detto – maggiori risultati dopo il Protocollo della Regione Piemonte e confidiamo che l’attuale Giunta Regionale mostri maggiore sensibilità e attenzione verso un problema che riguarda anche la salute pubblica.

Massimiliano Quirico