La sessione di Bilancio preventivo della Città di Torino è stata aperta dalla relazione dell’assessora Gabriella Nardelli, la quale ha presentato sia il bilancio triennale 2022-2004 che il Documento Unico di Programmazione, insieme alle deliberazioni ad essi collegate.
Di seguito, il testo integrale della relazione svolta in aula.
Oggi presento qui in Aula, per l’approvazione da parte del Consiglio Comunale, il Bilancio di Previsione 2022/2024, il primo di questa nuova Amministrazione. Non vi nascondo una certa emozione nel presentarlo perché non lo considero un bilancio solo tecnico ma un vero e proprio documento programmatico che orienterà l’attività dell’Ente per i prossimi tre anni. È il frutto di un lavoro di squadra e colgo l’occasione per ringraziare il Sindaco, le Assessore e gli Assessori per l’impegno profuso, il gran lavoro svolto nella consapevolezza della delicata situazione dei conti del bilancio. Le ultime settimane hanno visto impegnate la Giunta e le Commissioni Consiliari, soprattutto la Prima, in un confronto serrato, vivace e spesso costruttivo. Un confronto a cui questa Giunta e questa maggioranza non si sono mai sottratti, perché, come scriveva Luigi Einaudi “non le discussioni o le lotte devono impaurire ma la concordia ignava e l’unanimità dei consensi”. Per questo ringrazio tutte le Consigliere e i Consiglieri che hanno preso parte alle sedute di Commissione. Non è stato semplice per nessuno, anche perché, indipendentemente dalla vita professionale di ciascuno di noi, per molti, me compresa, questa è la prima esperienza in un organo istituzionale e rappresentativo. Da quando, a fine ottobre, siamo entrati in carica, ci siamo immediatamente dovuti misurare con questioni urgenti ed estremamente complesse: abbiamo analizzato i conti della Città nella loro interezza anche attraverso una ricognizione complessiva e ci siamo subito resi conto della gravità e complessità della situazione. E le nostre prime impressioni, purtroppo, sono state confermate, nero su bianco, dalla Corte dei Conti.
La 2 sezione di controllo per il Piemonte, nell’analizzare il rendiconto 2020, ha evidenziato (nella delibera 155/2021).
• una seria preoccupazione in ordine alla possibilità per l’Ente di assicurare l’effettivo recupero delle quote annuali di disavanzo di amministrazione nel periodo 2024-2030;
• come l’Ente sia tendenzialmente sempre più prossimo all’assunzione della condizione di ente strutturalmente deficitario ai sensi dell’art. 242 del TUEL;
• che la sottostima di tale squilibrio strutturale […] potrebbe esporre l’Ente ad un momento di pressoché irreversibile rottura degli equilibri di bilancio. La Corte, di conseguenza, invita l’Ente ad operare con ogni dovuta prudenza nella gestione della parte corrente del bilancio a partire dall’approvazione del prossimo bilancio di previsione, ripristinando una sana ed equilibrata gestione della parte corrente e assicurando che le spese ordinarie trovino adeguata copertura con le entrate ordinarie; e richiama gli Organi di governo locale recentemente insediatisi alla responsabilità di curare la gestione dell’ulteriore percorso da condurre per sanare la complessa situazione del bilancio del Comune di Torino. Ricordo in sintesi quali sono le leve che l’art. 243-bis, comma 9 del TUEL impone di attivare nell’ambito della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale:
• riduzione della spesa del personale anche attraverso l’eliminazione del salario accessorio;
• aumento delle aliquote dei tributi locali e delle tariffe anche in deroga alle limitazioni disposte;
• riduzione della spesa per acquisto beni e servizi per almeno il 10%;
• riduzione della spesa per i trasferimenti per almeno il 25%.
Di conseguenza, a fronte del precario equilibrio di bilancio e del rischio sempre più prossimo di rientrare tra gli Enti strutturalmente deficitari con tutte le relative conseguenze, dell’elevato indebitamento (il più alto di tutti i Comuni italiani) pari, al 31.12.2021, a 4,2 mld di euro, e un disavanzo di 888 milioni di euro al 31.12.2020, con la conseguente rilevante rigidità della Spesa corrente, abbiamo deciso di aprire un dialogo con il Governo. Nell’ambito di tale confronto, abbiamo fatto presente gli elementi appena ricordati, evidenziando la problematica legata al disavanzo e ponendo un accento particolare sull’elevato indebitamento; e pertanto abbiamo chiesto un sostegno che ci permettesse di governare e far “ripartire” la nostra Città. Siamo stati ascoltati e durante l’iter di approvazione della legge di Bilancio n. 234 del 31.12.2021 (art. 1, commi da 567 a 572) è stato inserito un emendamento, da parte del Governo, che ha previsto – in favore dei comuni capoluogo di Città Metropolitane con un disavanzo complessivo pro capite di 700 euro – un contributo ventennale di 2,6 mld di euro (di cui 150 mln nel 2022, 290 mln per ciascuno degli anni 2023 e 2024, 240 mln per l’anno 2025, 100 mln annui per ciascuno degli anni dal 2026 al 2042), da ripartire – in proporzione all’onere connesso al ripiano annuale del disavanzo e alle quote di ammortamento dei debiti finanziari al 31 dicembre 2021 al netto della quota capitale delle anticipazioni di liquidità e di cassa – sulla base di specifica attestazione da parte di ciascun ente beneficiario, a firma del legale rappresentante dell’ente. Di tale contributo, oltre a Napoli, Palermo e Reggio Calabria, potrà avvalersi la nostra Città, cui spetta un contributo ventennale di circa 1,1 mld di euro. La rilevante somma assegnata alla Città è frutto di un nostro costante e serio lavoro che ha portato il Governo a prendere in considerazione, quale elemento per l’assegnazione del contributo, oltre all’entità del disavanzo, l’entità dell’indebitamento.
Non si è trattato di un improvviso atto di generosità del Governo centrale ma di una necessità imposta dal grave rischio di ulteriore indebolimento degli Enti Locali, ossia la prima linea di presidio dei bisogni del cittadino, senza la quale gran parte delle politiche sociali e di coesione territoriale sono destinate al fallimento. Il Comune deve però garantire la copertura con risorse proprie di almeno un quarto del contributo assegnato, calcolato unitariamente per il primo quinquennio e annualmente per i restanti 15 anni, attraverso una serie di misure contenute in un accordo per il ripiano del disavanzo e il rilancio degli investimenti sottoscritto da Governo e Sindaco. L’accordo, denominato “Patto per Torino”, prevede una serie di azioni, tutte conformi alla deliberazione del Consiglio Comunale n. 74 del 14.02.2022, che ha approvato le linee di indirizzo del Comune. In particolare, si prevede:
• l’incremento della riscossione delle entrate attraverso principalmente l’anticipazione della consegna dei carichi da riscuotere alla società di riscossione Soris Spa; la modifica delle condizioni e delle modalità di rateizzazione delle somme dovute (che per gli anni 2022 e 2023 non potrà superare i 36 mesi e per i restanti anni non potrà superare i 24 mesi); l’utilizzo di strumenti deflattivi del contenzioso tributario;
• la revisione dell’organizzazione della macchina comunale, in modo da ottimizzare le risorse umane in servizio, razionalizzare i processi in ottica di snellimento delle procedure e miglioramento dei servizi, con un miglior utilizzo di tutte le risorse umane, economiche e strumentali a disposizione, contemperando il fabbisogno di personale con un complessivo contenimento della spesa rispetto alla media delle somme impegnate a rendiconto nel triennio 2017/2019;
• di garantire la graduale riduzione del debito da finanziamento con un tetto di spesa pari al 10% della quota capitale restituita nell’anno precedente;
• la riduzione dell’utilizzo dell’anticipazione di Tesoreria, con conseguente riduzione dei relativi oneri per interessi passivi rispetto alle somme impegnate nel 2019;
• la riduzione delle spese relative al Macroaggregato 4 del Tit. 1 (trasferimenti) non finanziati da entrate vincolate, in misura almeno pari al 2% annuo, rispetto alle somme impegnate nell’esercizio 2021;
• di rispettare l’indicatore annuale di pagamento e l’obbligo di riduzione dello stock di debito, come previsto dall’art. 1 commi 859 e seguenti della legge n. 145/2018, con conseguente riduzione della spesa per interessi passivi verso i fornitori;
• ritocco dell’aliquota dell’addizionale comunale all’IRPEF, che il nostro Sindaco ha efficacemente qualificato come contributo di solidarietà, in quanto non incide sui redditi bassi, incide con un lievissimo aumento sui redditi medi/medio alti e incide un po’ di più sui redditi alti. Ricordo, brevemente, le azioni che questo Consiglio Comunale, sempre con la deliberazione 74/2022, ha considerato non perseguibili:
• alienazione del patrimonio e incremento dei canoni di concessione e di locazione: le dismissioni ancora possibili non avrebbero aumentato in modo significato le entrate e peraltro, trattandosi di entrate di natura straordinaria, non avrebbero migliorato gli equilibri di parte corrente. I canoni di concessione riguardano immobili concessi al mondo del Terzo settore e, considerata la preminente importanza della loro attività per il nostro tessuto sociale, il loro aumento avrebbe avuto un effetto controproducente. Le locazioni sono già a valori di mercato e risultano conformi con quanto disposto dall’Agenzia delle Entrate; di conseguenza non ci sarebbero stati margini per un aumento, considerato il rischio di abbandono dei locali da parte dei conduttori;
• dismissione di partecipazioni: le misure di razionalizzazione contemplate nei piani di dismissione adottati negli anni precedenti sono pressoché completate e non si è ritenuto opportuno procedere a ulteriori dismissioni in considerazione della strategicità delle partecipazioni detenute attualmente dalla Città di Torino; e comunque, anche in questo caso, tale misura non avrebbe migliorato gli equilibri di parte corrente essendo entrate di natura straordinaria.
“D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie ma la risposta che dà a una tua domanda”, si legge nelle Città Invisibili di Calvino, e questa è stata la filosofia che ci ha ispirato nel predisporre il nostro primo Bilancio di Previsione, che poggia su due elementi principali: il Patto per Torino, di cui dicevo prima, e la fondamentale azione di rilancio e crescita degli investimenti connessi all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dei fondi complementari, dei piani React e Pon Metro e di tutti gli investimenti previsti in materia di infrastrutture per la mobilità urbana. Quindi, sempre tenendo fermi gli obiettivi di ripianamento del disavanzo, riduzione dell’indebitamento e riequilibrio di parte corrente, abbiamo scelto di mantenere gli standard di offerta elevati per i servizi al cittadino e di assicurare nuove risorse per far ripartire la macchina comunale e per rispondere alle vecchie e nuove esigenze della Città. Aggiungo che, anche se il tema non è oggetto di questa manovra, il Sindaco ha attivato un dialogo con il Ministro dell’Economia e con la Ragioneria Generale dello Stato per rendere operativa la norma contenuta nell’art. 39 del D.L. 169/2019 (poi convertito nella Legge 8/2020) che prevede la ristrutturazione dei mutui degli Enti Locali e delle Regioni attraverso l’accollo da parte dello Stato, con il fine di conseguire una riduzione totale del valore finanziario delle passività totali a carico delle finanze pubbliche. Questa norma permetterebbe una rinegoziazione dei mutui con tassi di interessi coerenti con le attuali condizioni di mercato, andando così a liberare risorse che potrebbero tradursi in maggiori stanziamenti a favore delle fasce deboli, dei servizi assistenziali, dei servizi educativi, della cultura, delle attività sportive e delle manutenzioni ordinarie. Per comprendere l’incidenza attuale degli interessi, basti pensare che, per l’anno 2022, a fronte di un rimborso totale delle rate pari a euro 245 mln, euro 108 mln sono relativi agli interessi. Analizzando un po’ i numeri possiamo affermare che con questa manovra di bilancio riusciremo:
• a garantire:
o la copertura delle rate (quota capitale e interessi) dei mutui, dei Boc, delle anticipazioni di liquidità e dei derivati che per l’anno 2022 ammontano a euro 245 mln, per gli anni 2023 e 2024 a euro 241 mln;
o la copertura delle quote previste dal Piano di rientro del disavanzo che per gli anni 2022 e 2023 ammontano a euro 23 mln, e per l’anno 2024 a euro 36 mln;
o lo stanziamento di un adeguato Fondo Crediti Dubbia Esigibilità che per gli anni 2022 e 2023 ammonta a euro 117 mln, e per l’anno 2024 a euro 114 mln;
o l’erogazione dei contributi in conto capitale a favore di GTT e Infra.To per il rimborso dei mutui contratti dalle società per gli 8 investimenti nelle infrastrutture che per l’anno 2022 ammontano a euro 30 mln, per l’anno 2023 a euro 51 mln e per l’anno 2024 a euro 12 mln;
o uno stanziamento per la copertura dell’incremento della spesa energetica per euro 30 mln per ogni annualità;
• a mantenere invariati i canoni e le tariffe dei servizi educativi, delle aree mercatali, delle concessioni patrimoniali a favore delle associazioni e del terzo settore, degli impianti sportivi;
• a mantenere invariate le agevolazioni ISEE per i servizi sociali, per le mense scolastiche, per la tassa rifiuti e per i trasporti;
• ad aumentare gli stanziamenti per il trasporto dei disabili;
• a confermare gli stanziamenti per i cantieri di lavoro;
• ad aumentare gli stanziamenti per la manutenzione ordinaria, con un incremento medio nel triennio del 39,80% passando dai 14,5 mln del 2021 ai 16,7 mln del 2022, che diventano 21,7 mln nel 2023 e 22,4 mln nel 2024; su questo punto con il Sindaco e la Giunta ci siamo particolarmente impegnati perché vivendo quotidianamente la Città volevamo dare un segnale concreto di attenzione e cura per la sua immagine, anche per le piccole cose. “Le piccole cose hanno la loro importanza: è sempre per le piccole cose che ci si perde”, scriveva infatti Dostoevskji.
• ad aumentare gli stanziamenti per i servizi sociali e considerando la spesa finanziata da risorse proprie dell’Ente l’incremento medio nel triennio è dell’8,50% passando dai 64,4 mln del 2021 ai 69,7 mln del 2022, che diventano 70 mln nel 2023 e 69,6 mln nel 2024.
Potremo quindi ampliare le accoglienze solidali con accompagnamenti personalizzati per singoli, famiglie e madri con bambino; sviluppare le reti solidali di prossimità a supporto delle persone fragili, garantendo progetti di inclusione individualizzati; potenziare gli interventi di sostegno alla genitorialità e alla solidarietà tra famiglie; potenziare l’accoglienza per le persone migranti; garantire la continuità delle prestazioni sociali e socio-sanitarie;
• ad aumentare gli stanziamenti per i servizi educativi dove l’incremento medio nel triennio è del 29,50% passando dai 51,2 mln del 2019 (anno precedente alla pandemia in cui non sono previste le maggiori spese conseguenti) ai 65,4 mln del 2022, che diventano 66,7 mln nel 2023 e nel 2024. Questo aumento permetterà di redigere un nuovo capitolato per le mense (da settembre 2022) dove la qualità dei pasti erogati e la tutela salariale degli addetti saranno requisiti essenziali a dispetto del criterio di economicità finora adottato; di confermare i livelli di offerta dei nidi e delle scuole dell’infanzia; di confermare gli stanziamenti a favore delle scuole FISM e l’incremento delle attività necessarie per l’inclusione dei disabili;
• ad aumentare gli stanziamenti per la cultura, lo sport, gli eventi e il turismo con un incremento medio nel triennio del 16,10% passando dai 25,7 mln del 2021 ai 32,3 mln del 2022 (dato influenzato dall’evento di Eurovision), che diventano 28,6 mln nel 2023 e 28,4 mln nel 2024. Sarà quindi possibile potenziare l’attività della Fondazione per la cultura per nuovi progetti ed iniziative; incrementare l’attività culturale nelle periferie; mantenere inalterati gli stanziamenti e contribuzioni per gli enti culturali; valorizzare la vocazione turistica della Città di Torino anche attraverso grandi eventi;
• a riorganizzare la macchina comunale e le risorse umane attraverso nuove assunzioni che per il 2022 saranno 1.007 unità, nel 2023 655 unità 10 e nel 2024 550 unità contro cessazioni previste nel triennio di 1.600 con una spesa che passa dai 360,1 mln del 2021 ai 360,8 mln del 2022, che diventa 365,5 mln nel 2023 e 375,8 mln nel 2024 con un incremento nel triennio del 2% e un tasso di ricambio del 25%;
• ad aumentare gli stanziamenti per il Decentramento, per manifestare concretamente la volontà di dare un segnale di svolta rispetto agli anni precedenti, e contribuire a ricucire quella distanza tra le Istituzioni di prossimità e i cittadini che rischiava di ampliarsi. Qui vorrei spendere una parola per complimentarmi con la maggioranza e una parte dell’opposizione che hanno ritenuto di mettere da parte i normali contrasti politici e cofirmare un emendamento che sposta ulteriori e aggiuntive risorse su alcuni capitoli delle circoscrizioni quali la manutenzione del verde, la cultura e le politiche sociali;
• a garantire l’equilibrio di parte corrente, ovvero, finanziare la spesa corrente con entrate correnti e non di natura straordinaria, addirittura è previsto un avanzo economico di euro 33 mln nel 2022, di euro 53,9 mln nel 2023 e di euro 13,3 mln nel 2024, che verrà utilizzato per fare investimenti.
Gli atti di programmazione non si esauriscono solo con il bilancio e i relativi allegati, perchè il documento primario del processo di programmazione, da cui poi derivano tutti gli altri documenti, è il Documento Unico di Programmazione (DUP). Il DUP ha carattere generale e costituisce la guida strategica ed operativa dell’ente. Viene presentato dalla Giunta al Consiglio entro il 31 luglio di ciascun anno e poi con lo schema di bilancio viene presentata la nota di aggiornamento. Oggi vi viene presentato il documento nella sua interezza in quanto, correttamente, la precedente Amministrazione essendo in scadenza non ha predisposto tale documento entro il 31 luglio. Il DUP si compone di due sezioni: la Sezione strategica (SeS) e la Sezione operativa (SeO). La prima ha un orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato amministrativo, la seconda pari a quello del bilancio di previsione. La Sezione Strategica contiene l’illustrazione del contesto economico nazionale e regionale; le caratteristiche della popolazione, del territorio e dell’economia insediata; gli obiettivi strategici che rispecchiano le linee programmatiche di mandato approvate dal Consiglio Comunale il 13.12.2021 con deliberazione n. 1162; l’elencazione degli Organismi facenti parte del Gruppo Amministrazione Pubblica (GAP); gli obiettivi assegnati alle società partecipate. La Sezione Operativa contiene la valutazione generale dei mezzi finanziari con il dettaglio delle entrate correnti, delle fonti di finanziamento con il dettaglio delle entrate in conto capitale e dei vincoli di bilancio; gli indirizzi in materia di tributi locali, tariffe, rette e canoni che sono oggetto di delibere già adottate dal Consiglio o che saranno adottate in questa seduta e che illustrerò a breve; gli obiettivi operativi per Missioni e Programmi di spesa; il programma biennale degli acquisti di forniture e servizi; il programma triennale del fabbisogno del personale, delle opere pubbliche, il piano delle alienazione e valorizzazioni immobiliari. Veniamo all’illustrazione delle delibere collegate al bilancio e inserite all’ordine del giorno:
• proposte di delibera n. 5758 e 5760 relative al regolamento e alle aliquote IMU, sono state apportate alcune variazioni rispetto allo scorso 12 anno esclusivamente per recepire le modifiche alla norma nazionale che sono le seguenti:
o imponibilità delle abitazioni di coniugi residenti (art. 5-decies del D.L. 146/2021, convertito nella L. 215/2021): la norma dispone che nel caso in cui i membri del nucleo familiare abbiano stabilito la residenza in immobili diversi, siti nello stesso comune oppure in comuni diversi, l’agevolazione prevista per l’abitazione principale spetti per un solo immobile, scelto dai componenti del nucleo familiare;
o regime di imposizione per i residenti esteri (art. 1, comma 743, legge 30 dicembre 2021, n. 234): limitatamente all’anno 2022 è ridotta al 37,5% l’IMU relativa ad una sola unità immobiliare a uso abitativo, non locata o non concessa in comodato d’uso, posseduta in Italia a titolo di proprietà o usufrutto da soggetti non residenti nel territorio dello Stato che siano titolari di pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia, residenti in uno Stato di assicurazione diverso dall’Italia;
o esenzione “beni merce” (art. 1, comma 751, della L. 160/20219): a decorrere dal 1° gennaio 2022 sono esenti dall’IMU i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, finché permanga tale destinazione e non siano locati;
• proposta di delibera n. 5779 relativa al regolamento per l’applicazione dell’addizionale comunale all’IRPEF che prevede l’aumento delle aliquote, così come da delibera n. 74 del 14.02.22 del Consiglio Comunale in cui era stato definito il tetto massimo di aumento per classi di reddito, si è quindi proceduto a modificare il regolamento convertendo l’aumento per classi di reddito in scaglioni di reddito nel rispetto della progressività dell’imposta. Le nuove aliquote che si applicheranno, con decorrenza dal 1° gennaio 2022, sono:
o per i redditi fino a euro 28.000,00 aliquota dello 0,8%
o per di redditi da euro 28.000,01 a 50.000,00 aliquota dell’1,1% progressiva per scaglioni di reddito, che rappresenta un aumento per classe di reddito dello 0,05%, quindi inferiore del 50% rispetto alla delibera n. 74;
o per di redditi oltre euro 50.000,00 aliquota dell’1,2% progressiva per scaglioni di reddito, che rappresenta un aumento per classe di reddito dello 0,25% in linea con la delibera n. 74.
Rimane invariata la soglia di esenzione pari a euro 11.790,00;
• proposta di delibera n. 5955 relativa ai servizi pubblici a domanda individuale in cui sono definiti i costi e la loro percentuale di copertura che complessivamente è pari al 49,43%. Nell’allegato alla delibera sono indicati nel dettaglio le entrate e i costi dei servizi pubblici a domanda individuale;
• proposta di delibera n. 7194 relativa alle modifiche ai regolamenti delle entrate tributarie, dei servizi nidi di infanzia e ristorazione scolastica, dei contratti di locazione e concessione di immobili: nel rispetto di quanto indicato nell’accordo denominato “Patto per Torino” il periodo massimo delle rateazioni per gli anni 2022 e 2023 non può superare i 36 mesi e per gli anni dal 2024 al 2042 non può superare i 24 mesi fatti salvi i piani rateali già concessi e sottoscritti e quelli con iter di approvazione già avviato alla data di esecutività della delibera in esame; sono stati inseriti i parametri e i documenti per cui è possibile rilasciare la rateazione; solo per il regolamento delle entrate tributarie è stato sostituito il D.Lgs 546/1992 con il D.Lgs 472/1997 per cui i tributi accertati dall’ufficio ma non ancora definitivi, nonché gli interessi, le spese di riscossione e di notifica degli atti sono riscossi a titolo provvisorio mentre le sanzioni sono riscuotibili in forma frazionata in ossequio a quanto disposto dall’art. 19 del D.Lgs 472/1997.
Credo di poter dire che questa manovra guarda al futuro: è previsto un limite all’indebitamento, non è prevista l’ulteriore dismissione di assets per fare cassa ma allo stesso tempo si garantisce il livello dei servizi e il rigoroso rispetto dei conti, nell’interesse dei Cittadini di oggi ma anche e soprattutto delle generazioni future. Un risultato di cui mi sento particolarmente orgogliosa, e per il quale sento di dover rivolgere un caloroso ringraziamento a tutti gli Uffici e in particolar modo agli Uffici finanziari e al mio Staff grazie alla cui professionalità e dedizione siamo riusciti a predisporre questo bilancio e tutti gli atti allegati. Il lavoro messo in campo, intenso, difficile e impegnativo, forse non ci ha consentito di curare troppo i social ma di sicuro avrà importanti ricadute sociali nella nostra Città. Di nuovo grazie alla Giunta, al Sindaco che con la sua autorevolezza non ha mai mancato di farmi sentire il suo appoggio e la sua stima, ai Revisori dei Conti, sempre attenti e costruttivi nelle loro analisi, agli Uffici del Consiglio Comunale da cui dipende lo svolgimento dell’iter di approvazione in aula e sottoposti in questi giorni a un carico di lavoro notevole, alla maggioranza per il suo sostegno costante e propositivo, e anche all’opposizione il cui pungolo spesso è stato di sprone a fare di più e meglio.