Il tema del personale precario dei Servizi Sociali del Comune di Torino è stato oggetto di discussione nella seduta dell’11 settembre 2023 delle Commissioni Prima, Terza e Quarta, presieduta da Anna Borasi (PD).
Una situazione complessa – ha spiegato Anna Borasi (PD) – perché buona parte fondi per politiche sociali e personale a tempo determinato e interinale dei Servizi Sociali del Comune di Torino è legato a progetti, in particolare europei, e quindi di durata limitata nel tempo.
Problematica confermata in Commissione anche dalla vicesindaca e assessora al Personale Michela Favaro, che ha spiegato che spesso non si riesce ad avere una prospettiva di lungo periodo, con conseguenti difficoltà nel garantire posti di lavoro stabili, disperdendo così un prezioso patrimonio di esperienze e professionalità.
Uno degli obiettivi dell’Amministrazione è aggredire il lavoro non stabile – ha ribadito l’assessore alle Politiche Sociali, Jacopo Rosatelli – e garantire così anche la continuità e la qualità del lavoro, e quindi dei servizi offerti alla cittadinanza.
Dei 208 assistenti sociali della Città, 167 sono di ruolo, 34 interinali e 36 a tempo determinato, mentre di 140 educatori ed educatrici in servizi, 104 sono di ruolo, 36 interinali – ha dichiarato l’assessore.
Nel dibattito in Commissione, Pierino Crema (PD) ha domandato approfondimenti sulle figure dirigenziali e di coordinamento e sul possibile incremento delle assunzioni di personale.
Occorre anche adeguare i livelli stipendiali, che non sono appetibili per molti profili professionali – ha aggiunto Caterina Greco (PD).
Va superato il problema del precariato – ha ribadito Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) – anche in vista dei bisogni dell’utenza, che si vanno intensificando e diversificando.
Angelo Catanzaro (PD) ha chiesto informazioni sugli assistenti sociali presenti nelle varie Divisioni, Ivana Garione (Moderati) sulla gestione dei flussi di migranti, in particolare dei minori non accompagnati.
In alcuni uffici del Comune i lavoratori interinali sono prevalenti – ha denunciato Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia) – con conseguenti rischi per i servizi offerti qualora i loro contratti non venissero rinnovati.
Le risorse per il welfare non sono sufficienti – ha affermato Tiziana Ciampolini (Torino Domani) – e i progetti europei rimangono quindi imprescindibili, ma è importante anche migliorare la formazione del personale per i nuovi bisogni emergenti, in collaborazione con le università.
Massimiliano Quirico