È stata scoperta questa mattina, sulla facciata dell’edifico che ospita la Casa del quartiere Più SpazioQuattro di via Saccarelli 18, nel quartiere San Donato (Circoscrizione 4), una targa dedicata ad Andrea Chiomo, giovane militante antifascista, vittima della strage squadrista del 18 dicembre 1922. La cerimonia ha avuto inizio all’interno del salone della Casa del quartiere alla presenza della presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo, del presidente della Circoscrizione 4 Alberto Re, dello storico e docente universitario Francesco Pongiluppi, della direttrice dell’Istoreto Barbara Berruti, del presidente dell’ANPI Comitato provinciale di Torino Nino Bueti. Andrea Chiomo, giovane militante comunista, aveva 25 anni la sera del 18 dicembre 1922 quando venne prelevato dalla casa di alcuni amici da una squadraccia fascista che, dopo averlo portato in strada, lo massacrò di colpi, trascinandolo per decine di metri nell’indifferenza generale. Chiomo riuscì a tentare anche una fuga disperata, ma venne ucciso da una fucilata. “Un martire della furia fascista del dicembre 1922 – ricorda Maria Grazia Grippo intervenendo alla cerimonia – quando Torino diventò teatro di una vera e propria caccia all’uomo, una città dove nemmeno il più comune dei cittadini, era al sicuro se aveva la sfortuna di trovarsi di fronte le orde di squadristi”. “Come Amministrazione – ha concluso la presidente del Consiglio comunale – stiamo lavorando per mettere al riparo dall’oblio una parte significativa del passato di questa città, riequilibrando una narrazione che a lungo è parsa indelebile anche sulle targhe e sui muri piegati alla ragione della propaganda. Sono orgogliosa del coraggio mostrato nel risemantizzare le testimonianze del fascismo e della feroce stagione coloniale che abitano la nostra città”. Alberto Re ricorda invece i meriti della Circoscrizione 4 nel percorso che ha portato alla deposizione della targa: “un’iniziativa che ha coinvolto istituzioni, associazioni e cittadini e che si conclude con una cerimonia in cui ci ritroviamo per ricordare e dare il giusto risalto alla figura di Chiomo. È il racconto di una storia, di una persona, da rivivere oggi come occasione per mantenere viva la comunità e la memoria antifascista”. Una visione sostanzialmente condivisa dallo storico Pongiluppi, per cui: “la dimensione culturale e pedagogica di iniziative come questa sulla memoria dei martiri delle violenze squadriste rappresentano un valido anticorpo contro ogni forma di revisionismo storico e rafforzano il legame delle nostre comunità con le radici della nostra democrazia”.
Marcello Longhin