Si è svolto a Palazzo Civico, sotto l’egida della Presidenza del Consiglio comunale, l’incontro in solidarietà con il blogger e attivista Alaa Abd-el-Fattah, ingegnere e blogger, in prigione al Cairo dal 2013. Arrestato e condannato per “diffusione di notizie false”, Alaa, uno dei più significativi esponenti delle proteste contro il regime del Cairo, è in sciopero della fame ormai da 66 giorni, in condizioni di assoluto isolamento. La sua vita è in pericolo. Introducendo l’incontro odierno, la presidente del Consiglio comunale ha ricordato con Alaa sia un prigioniero di coscienza, offrendo la disponibilità totale dell’istituzione per sostenere la compagna in favore della sua liberazione e sottolineando come anche in sede nazionale, dopo l’audizione alla camera dei Deputati della madre di Alaa, si stia cercando una soluzione per salvarlo.
Beatrice Merz, presidente della Fondazione Merz, ha sottolineato l’impegno del mondo culturale torinese in questa battaglia umanitaria. Da parte sua, Danilo De Biasio, presidente del Festival dei Diritti, ha tracciato un ritratto di Alaa Abd-El- Fattah quale personaggio pubblico, un attivista ma anche un ingegnere informatico che ha avuto un ruolo importante nel mettere in connessione i movimenti delle “primavere arabe”, attento ai loro aspetti sociali e al contesto geopolitico nel quale si erano sviluppate. Un Gramsci egiziano, lo ha definito De Biasio, la cui battaglia per i diritti propri e di tutti (sarebbero tra i 60mila e i 90mila i prigionieri di coscienza in Egitto) rischia di avere un esito drammatico. In conclusione, Silvano Bertalot ha ricordato il digiuno a staffetta che si è organizzato a partire da fine maggio, auspice Amnesty International, per appoggiare simbolicamente lo sciopero della fame ( per adesioni e per saperne di più: info@invisiblearabs.com).
C.R.