La Città acquisirà 5000 azioni Smat da FCT Holding
Il Consiglio Comunale di Torino ha approvato una delibera con la quale si autorizza la cessione della quota di partecipazione detenuta dal Comune di Torino nella Società TRM S.p.A per il 17, 36%.
Attualmente, la Città detiene il 18,36%. La vendita consente quindi di mantenere l’1% del capitale sociale in capo alla Città di Torino. La base di aggiudicazione non dovrà essere inferiore al valore di perizia.
Con lo stesso provvedimento, illustrato dall’assessore Sergio Rolando, viene autorizzato il trasferimento di azioni Smat, in misura non superiore a 5000 azioni, dalla società FCT Holding S.p.A alla Città di Torino, al valore di perizia. Questa iniziativa ha l’obiettivo di superare progressivamente la titolarità di azioni Smat da parte di soggetti formalmente non pubblici.
A favore della Città è stato autorizzato il trasferimento delle partecipazioni attualmente detenute da FCT nella Società “Finanziaria Centrale del Latte S.p.A.” e nella società “Agenzia di Pollenzo S.p.A.” ai valori di perizia.
La votazione dell’atto che ha ottenuto 21 voti a favore, nessun contrario e tre astenuti, è stata preceduta dal dibattito.
Per Stefano Lo Russo (PD), questa delibera rappresenta un’inversione ad U della maggioranza, rappresentata dalla vendita delle quote di TRM (considerato inizialmente l”l’assassino dei bambini”) ai privati e dall’acquisizione di 5000 azioni di Smat che dimostra come la trasformazione di Smat in società di diritto pubblico consortile non sia conveniente. Il tema centrale, ha evidenziato, è il ruolo della Città di Torino in Iren, Appendino, ha sostenuto, non è stata in grado di creare una rete territoriale e “temiamo che, scaduti i patti in vigore con la Città di Genova ci troveremo a perdere ulteriore peso nella governance. “La difesa degli interessi territoriali necessita di strategie che garantiscano i servizi pubblici e i posti di lavoro”. Il PD non parteciperà al voto.
Per Antonio Fornari (M5S), che ha evidenziato come la delibera abbia l’obiettivo del rientro del debito, se ha avuto senso la vendita dell’80% di Trm nel 2013, quando l’impianto produceva utili, a maggior ragione ha senso adesso. L’obiettivo, ha sostenuto, è quello di ridurre a minimo gli utili del termovalorizzatore aumentando la differenziata. L’acquisizione delle azioni Smat, invece, va proprio nell’ottica della trasformazione della società. Secondo Viviana Ferrero (M5S) il termovalorizzatore non deve essere la prima scelta ma occorre puntare ad una società a rifiuti 0 che, ha sostenuto, non rappresenta un’utopia. Enzo Lavolta (PD) ha richiamato la campagna elettorale della maggioranza durante la quale si sosteneva che si sarebbe affamato il termovalorizzatore non conferendo rifiuti mentre oggi, ha sottolineato, è il termovalorizzatore a sfamare la Città. Rispetto a Smat, “il sistema idrico migliore in Italia”, ha espresso l’auspicio che l’obiettivo sia quello di migliorarlo e non quello di comprometterlo. Secondo Federico Mensio (M5S) sinora le previsioni fatte dall’opposizione non si sono avverate, la governance è stata mantenuta: votiamo sì alla delibera.