“L’impegno a migliorare le condizioni sociali dei cittadini oggi è lo stesso di allora. Non è raro che le vedute iniziali da parte delle forze politiche apparentemente contrapposte, si ricompongano dopo il confronto”.
Con queste parole l’assessore Sergio Rolando, in rappresentanza della Città, è intervenuto questa mattina in Sala Rossa alla cerimonia in ricordo di tre ex consiglieri della Sala Rossa che hanno militato su fronti opposti: il socialista Michele Moretti, il democristiano Renato Valente e il repubblicano Gian Antonio Romanini. Tre figure, ha sottolineato la vice presidente del Consiglio comunale, Serena Imbesi, che ha aperto la cerimonia, accomunate da “senso civico, dall’amore per Torino e dalla voglia di essere protagonisti nello sviluppo della città”.
I tre ex consiglieri sono stati introdotti dal presidente dell’associazione dei Consiglieri emeriti, Gian Carlo Quagliotti, che ne ha sottolineato la ricchezza umana, politica e culturale. Le loro biografie sono state illustrate rispettivamente da Roberto Placido, Guido Bodrato e Luisa Carello.
Moretti, tra i banchi della Sala Rossa tra il 1964 e il 1975 come consigliere e assessore, nativo di Rionero in Vulture, “ha scelto Torino per amore”. Fu un riferimento per gli immigrati che giungevano in città dal sud, grazie anche all’attività nell’ambito dell’associazionismo.
Renato Valente, consigliere e assessore tra il 1960 e 1985, entrò per la prima volta a Palazzo civico armato di mitra per consegnare al sindaco le derrate alimentari per i cittadini, all’indomani della Liberazione, lui che aveva aderito alle Brigate partigiane e vissuto i rastrellamenti tedeschi e fascisti.
Risale a tempi più recenti, invece, la presenza di Gian Antonio Romanini in Sala Rossa. Eletto nel 1985, restò in Sala Rossa fino al 1992. Da uomo di sport (era stato presidente della Federazione Italiana Canottaggio) si dedicò in particolare a diffondere la pratica sportiva tra i giovani.
Federico D’Agostino