Chiuderà a fine mese, dopo una sperimentazione durata quattro mesi, nel corso dei quali ha suscitato curiosità e anche discussioni, ivi compreso in Sala Rossa. Il bar robotizzato allestito presso le arcate 23 e 25 dei Murazzi del Po è stato visitato da una folta delegazione di consiglieri comunali, guidati dal presidente della commissione Smart City, Aldo Curatella, i quali hanno potuto vedere in azione il bartender automatizzato “Nino”. Nulla di fantascientifico, nessun robot antropomorfo con lampadine a led al posto degli occhi, sorriso dai riflessi d’acciaio e vocina gracchiante: più prosaicamente, due braccia meccaniche, snodate e guidate, che informaticamente, mixano, shakerano e servono cocktail di vario tipo con movimenti fluidi e precisi. Ad allestire in via sperimentale il robobar dei Murazzi, che in questi mesi è stato anche teatro di eventi e incontri pubblici sui temi dell’innovazione, i giovani ingegneri di Makr Shakr, che per questa iniziativa hanno ottenuto la concreta collaborazione della Città di Torino. Numerose le domande dei consiglieri e consigliere comunali, relative alle tecnologie utilizzate, ai sistemi di sicurezza presenti, alle ricadute occupazionali ma anche agli aspetti amministrativi e finanziari dell’iniziativa e della collaborazione con il Comune.
Claudio Raffaelli