Simba è diventato una mascotte. Al ritorno da scuola, a Mariupol, la sua giovane padroncina trovò la casa distrutta, i genitori uccisi così come i suoi nonni. Ad aspettarla solo lui. E con lui la piccola ragazzina ucraina è giunta, due mesi e mezzo fa, in Italia, insieme ad una ventina di bambine e bambini provenienti dall’orfanatrofio della sua città.
Dal 5 luglio sono stati ospitati nella parrocchia di Castellamonte, dove l’intera comunità si è unita in una gara di solidarietà per fornire abbigliamento, giochi, materiale scolastico e nel garantire il lavaggio di biancheria e indumenti o nel donare denaro.
Oggi, questi ragazzi, seguiti in Italia dall’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco e dal Comitato provinciale Unicef hanno salutato Castellamonte, Torino e l’Italia.
Un bus ottenuto grazie al contributo della Fondazione Specchio dei Tempi, li ha attesi questa mattina per portarli dapprima a Cracovia, in Polonia, e da lì in varie destinazioni lontane dalla guerra, in Ucraina, in tempo per riprendere i percorsi di studio lasciati durante i bombardamenti.
Non ovviamente nella loro città, Mariupol, devastata dai bombardamenti. Con loro, ovviamente, anche Simba, diventato amico di tutti. E con loro anche una piantina di oleandro germogliata a Torino che continuerà la sua vita in Ucraina, in ricordo del rapporto di amicizia nato in questi mesi tra la comunità piemontese e i ragazzi ucraini.
A salutare il gruppo di giovani in partenza, oltre a rappresentanti della protezione civile, dei Vigili del Fuoco e dell’Unicef, la presidente del Consiglio Comunale che ha espresso l’augurio perché i giovani possano ritrovare serenità nel corso della loro vita.
Federico D’Agostino