A ridosso della Giornata internazionale della Donna, l’auditorium Vivaldi della Biblioteca Universitaria di Torino ha ospitato l’evento “Donna m’apparve… nelle dolci rime d’amor”, primo incontro promosso dalla società Dante Alighieri di Torino, in collaborazione con l’associazione Amici della Biblioteca Universitaria Torino (Abnut).
Un appuntamento dedicato al canto XXX del Purgatorio della Divina Commedia, raccontato attraverso la musica (Francesco Paniccia al pianoforte) e i testi danteschi interpretati da Camillo Marcello Ciorciaro (Dante) e Daniela Sistopaolo (Beatrice).
Dopo l’introduzione del presidente della Società Dante Alighieri Saccani e del direttore della biblioteca Bartoletti, la consigliera comunale Viviana Ferrero ha portato i saluti della Città di Torino, elogiando l’iniziativa: “Una maniera diversa di raccontare la donna, per riscoprire le parole in un mondo che oggi si nutre soprattutto di immagini”.
Martina Michelangeli, ideatrice del progetto, ha spiegato che si tratta di un modo per combattere il male peggiore della nostra società: l’ignoranza. E per comprendere cosa vuol dire amare una donna, come Dante amava Beatrice, alla quale ha dedicato la sua somma opera: la Divina Commedia. Dante infatti era considerato già all’epoca un grande poeta, perché sapeva raccontare l’amore, conosceva i sentimenti umani.
Massimiliano Quirico