L’avvicinarsi della giornata della Memoria, che rende omaggio ai milioni di vittime dei campi di sterminio nazisti, ha dato lo spunto per un’interessante iniziativa promossa dall’Associazione Nazionale Ex Internati e da AssoArma: presso l’auditorium Vivaldi, in piazza Carlo Alberto, si è svolta la rievocazione del dramma dei 600mila soldati italiani internati nei lager dopo l’8 settembre del 1943, i quali nella loro quasi totalità si rifiutarono di prestare servizio a fianco dei tedeschi nel nuovo esercito della neonata Repubblica Sociale di Mussolini. Così facendo, di fatto scelsero di rimanere prigionieri sino alla fine della guerra.
Gli internati italiani non venivano sterminati in massa con il gas Zyklon B come i deportati ebrei, ma erano comunque detenuti in condizioni durissime, con poco cibo e nessun rispetto da parte degli aguzzini, scarsa igiene e lavori forzati spesso pericolosi. In migliaia non riuscirono a sopravvivere alla spietatezza di quello che il deportato politico francese David Rousset definì l’universo concentrazionario nazista.
Nel corso dell’iniziativa, condotta dal presidente di AssoArma, generale Franco Cravarezza, hanno preso la parola il presidente della Comunità Ebraica torinese Dario Disegni, il generale di divisione Salvatore Cuoci, il presidente emerito del Consiglio regionale Nino Boeti e l’ex combattente Pensiero Acutis, uno dei pochissimi reduci dell’internamento nei campi di prigionia ancora in vita, che ha reso una commovente testimonianza di quelle tragiche vicende.
La vicepresidente del Consiglio comunale Viviana Ferrero ha portato il saluto della Città di Torino a tutti i presenti, tra i quali numerosi studenti e studentesse delle scuole medie superiori torinesi. Agli interventi e testimonianze ha fatto seguito lo spettacolo “Una povera cosa inutile”, tratto dal diario di Andrea Ascheri, marinaio piemontese che visse l’esperienza dell’internamento in vari lager tedeschi.
Claudio Raffaelli