“Proseguire nella riqualificazione della sponda sud del torrente Stura”

Il torrente Stura all'altezza del ponte di corso Giulio Cesare

La riqualificazione della sponda sud del torrente Stura è al centro di un documento discusso oggi durante la seduta pomeridiana della VI commissione Ambiente, presieduta da Claudio Cerrato. Presentata da Nadia Conticelli, Tony Ledda e altri consiglieri del PD, la proposta di mozione rievoca il patrimonio di sponde fluviali che attraversano la città, per un totale di circa 70 chilometri, in buona parte allo stato naturale. Fin dagli anni Novanta del secolo scorso, il progetto Torino Città d’acqua ha indicato la prospettiva della realizzazione di un sistema di parchi fluviali collegati da percorsi ciclopedonali e naturalistici. Il documento segnala le criticità esistenti sulla sponda sud del corso del torrente Stura, un’area per decenni devastata dalla presenza di stabilimenti con lavorazioni altamente inquinanti. In queste ultimi due decenni l’opera di riqualificazione è rinaturalizzazione ha fatto passi avanti, ulteriori bonifiche sono previste nel prossimo periodo, ma la discontinuità temporale degli interventi porta periodicamente alcune zone del Parco Stura a essere fulcro di attività illecite, compresi spaccio di stupefacenti e traffici a sfondo sessuale, e di degrado.

La mozione proposta, ricordati i lavori di riqualificazione e messa in sicurezza avviati quest’anno su vari tratti di sponda del Po e dei suoi affluenti, ne chiede l’estensione anche alla sponda meridionale dello Stura. In particolare, si indica la necessità di smantellare le strutture abusive presenti, controllare il processo di rinaturalizzazione, con eventuali interventi, nonché di avviare un percorso partecipativo con la popolazione dei quartieri limitrofi per individuare interventi e modalità necessari alla miglior fruizione di quel polmone verde a nord della città.

Nel maggio scorso, il Consiglio comunale aveva effettuato un sopralluogo a Parco Stura insieme a residenti, Circoscrizione 6 e associazioni del territorio

Nel corso della seduta di commissione, gli uffici del Verde Pubblico hanno illustrato la situazione presente, evidenziando alcune criticità dovute all’esistenza di aree di proprietà privata, come i 90.000 metri quadrati di cave dismesse, oggi sottoposte a un procedimento di bonifica dai tempi non brevi. L’area che si affaccia da sud sul torrente, è stato spiegato, è di fatto un’area naturale, sede di nidificazione di varie specie animali, un ambito di pregio naturalistico che va comunque rimodernato. Questo è il senso di un tavolo di confronto avviato con l’Urban Lab e che già domani effettuerà le prime ricognizioni nell’area oggetto della discussione odierna.

Sono in ogni caso previsti interventi di pulizia dell’alveo torrentizio, regolarizzazione delle attività di orticoltura, manutenzioni della fascia più vicina alla sponda nei pressi di corso Giulio Cesare per renderla più visibile dal ponte e scoraggiare attività illecite. Allo studio anche interventi per migliorare l’accessibilità al parco e la sua percezione,  così come un’ipotesi di illuminazione pubblica per la dorsale ciclabile, tenendo conto del fatto che su tratta di un’area naturale con esigenze faunistiche delle quali tenere conto.
La mozione discussa sarà prossimamente sottoposta al voto del Consiglio comunale.

Claudio Raffaelli