Passaggio in V Commissione, oggi pomeriggio, della parte di Bilancio 2019 relativa ai servizi educativi. La spesa prevista, classificata per natura e destinatari, è di circa 60 milioni di euro, dei quali 17.5 per le scuole d’infanzia (i cui iscritti sono in diminuzione), 5.1 per i nidi d’infanzia comunali. 6.5 per quelli affidati a terzi e convenzionati, 5.1 per i servizi alla disabilità, 3.4 per le scuole d’infanzia paritarie, 17.4 per la scuola dell’obbligo, 2.2 per il diritto allo studio, 1.2 per progetti educativi su dispersione e orientamento, 1.1 per altri interventi. Lo stanziamento complessivo supera quello del 2018 di circa 450mila euro, con un incremento dei fondi per i servizi alla disabilità e alle scuole d’infanzia di circa 700mila euro e circa 480mila euro rispettivamente, in calo di poco più di un milione di euro, complessivamente, gli stanziamenti per scuole dell’obbligo e nidi comunali (nel 2018, in questi ultimi sono stati diminuiti i posti disponibili di 100 unità, per il calo della richiesta). Sottolineati anche, nel corso della riunione, i problemi legati all’età avanzata del personale: nel 2021 i due terzi delle insegnanti saranno over 55 e metà di queste avranno più di sessant’anni, con almeno un centinaio di pensionamenti previsti nel biennio 2020-21. Nei servizi educativi, dopo le ultime 20 assunzioni effettuate a dicembre, sono in servizio circa 80 dipendenti a tempo determinato, più altri 80 in supplenza temporanea (distacchi, aspettative).
Claudio Raffaelli