La I commissione Patrimonio, in riunione congiunta con la Conferenza dei capigruppo, ha ricevuto questa mattina i promotori della petizione che chiede un referendum consultivo sulla privatizzazione del Gruppo Torinese Trasporti (GTT). Più precisamente, la petizione propone che i cittadini siano consultati sull’opportunità di vendere il 51 del pacchetto azionario dell’azienda, oggi interamente posseduto da Palazzo Civico. Un’operazione che, a giudizio dei proponenti (rappresentati oggi da Erik Paleni, Giuseppe Iannuzzi e Silvio Viale), migliorerebbe le performance nella pianificazione del trasporto pubblico e nella qualità ed efficienza del servizio, da parte di un’azienda giudicata da essi inefficiente e con problemi strutturali, anche di tipo sindacale.
La proposta non è stata accolta favorevolmente in sede di commissione. Anche esponenti delle opposizioni in Sala Rossa, come Fabrizio Ricca (Lega) ed Eleonora Artesio (Torino in comune), pur riconoscendo il valore dello strumento referendario come fattore di democrazia, si sono detti contrari ad ipotesi di privatizzazione del servizio pubblico. Ricca ha messo l’evidenza sul fatto che le condizioni attuali porterebbero a una svendita dell’azienda, pur non escludendo la possibilità che dopo una seria ristrutturazione si possano aprire le porte a soci privati di minoranza. Artesio ha ricordato che dietro l’apparente “modernità” delle privatizzazioni e del libero mercato, c’è una realtà più complessa, che vede una controtendenza a livello europeo, come nel caso del trasporto pubblico a Londra e Birmingham che sta tornando in mani pubbliche. L’assessore Sergio Rolando, presente alla riunione, ha sostenuto che la situazione di GTT è in evoluzione, con un nuovo piano industriale, il riordino in campo contabile, l’acquisto di nuovi mezzi di trasporto nel 2019. Roberto Malanca (M5S) ha espresso il punto di vista della maggioranza che governa Palazzo Civico, specificando che l’ottica privatistica di 10 o 20 anni fa ha dimostrato di non funzionare. L’amministrazione comunale, ha aggiunto, vuole usare un GTT risanato come leva per l’evoluzione della mobilità cittadina e non intende cedere ai privati un’azienda strategica che non deve realizzare profitti quanto fornire servizi ai cittadini, con ricadute positive sull’economia del territorio. Per questo la Città non può rinunciare alla governance sull’azienda di trasporto pubblico locale. Damiano Carretto (M5S) ha ribadito come GTT stia seguendo un percorso di risanamento, puntualizzando su come i contratti di servizio non siano necessariamente più rispettati da soggetti privati.
Claudio Raffaelli