Il tema della disabilità torna al centro dei lavori della Quarta Commissione del Comune di Torino, presieduta da Vincenzo Camarda (PD), “per avere una visione complessiva e affrontare in termini concreti le politiche per la disabilità”, come ha spiegato lo stesso Camarda.
Nella seduta del 22 settembre 2023 è stata audita la professoressa Cecilia Marchisio del Dipartimento di Scienze dell’Educazione e della Formazione dell’Università degli Studi di Torino, in merito al Master in progettazione personalizzata e partecipata per il sostegno delle persone con disabilità, da lei diretto.
Si tratta – ha spiegato – di un master universitario annuale di I livello, che si terrà da marzo 2024 a luglio 2025, in Esperto/a in progettazione personalizzata e partecipata in attuazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (Crpd).
È un’importante opportunità formativa per capire come affrontare i recenti cambiamenti sull’approccio al tema della disabilità, introdotti in seguito all’approvazione della Legge 227/2021 “Delega al Governo in materia di disabilità”.
Sinora in Italia – ha spiegato Cecilia Marchisio – i servizi per le persone con disabilità sono stati costruiti sul paradigma dell’assistenza, sulla creazione di luoghi “speciali” dove “proteggere” e “custodire” le persone, come i centri diurni. Con la recente normativa è invece cambiata la prospettiva: i servizi non devono più garantire l’“assistenza” alle persone con disabilità, ma la “cittadinanza”. Occorre quindi – ha ribadito – promuovere questo cambiamento attraverso progetti personalizzati, con un diverso investimento delle risorse sinora impiegate.
Mancano però – ha denunciato la professoressa Marchisio – le figure professionali capaci di coordinare progetti personalizzati e le Istituzioni non si stanno preparando al “cambiamento”, così come operatori e operatrici non sono ancora pronti.
Il master, primo del genere in Italia, intende colmare queste lacune e formare alla progettazione partecipata. Sono previsti 35 posti. È finanziato dalla Fondazione Time2, creata da Antonella e Manuela Lavazza. Il costo è di 2.700 euro, di cui 2.000 garantiti dalla fondazione.
Nel dibattito in Commissione, il consigliere Ferrante De Benedictis (Fratelli d’Italia) ha sottolineato l’importanza di un approccio multidisciplinare, per dare una risposta completa e personalizzata alle persone con disabilità, sia fisica che psichica, che devono poter usufruire di tutti i servizi della Città.
Amalia Santiangeli (PD) e Claudio Cerrato (PD) hanno chiesto approfondimenti sui requisiti di ammissione al master e sulla frequenza e sul possibile sostegno da parte della Città di Torino.
Occorre lavorare a vari livelli – ha affermato Luca Pidello (PD) – auspicando un maggior coinvolgimento sul tema da parte dei diversi soggetti.
Per dare risposte personalizzate è necessario anche avere più personale e reperire risorse all’esterno dell’Amministrazione – ha dichiarato Alberto Saluzzo (PD) – e incrementare la formazione professionale e i fondi regionali – ha aggiunto Pietro Tuttolomondo (PD).
La Città di Torino deve tornare a investire sui servizi in maniera consistente – ha affermato Pierino Crema (PD) – per garantire progetti personalizzati, di qualità. Serve anche avere certezza delle risorse – ha concluso Crema.
L’età media degli educatori e delle educatrici della Città di Torino è di 55 anni – ha spiegato Oriana Elia dell’Area Politiche Sociali del Comune – e occorre investire sul loro aggiornamento, oltre che incrementare il lavoro di rete.
Massimiliano Quirico