Proclamati i vincitori della settima edizione del Premio “Piemont ch’a scriv e le sue tradizioni”, promosso dal Centro Studi Cultura e società, coordinato da Ernesto Vidotto.
La cerimonia di premiazione, svoltasi il 28 novembre 2020, per la prima volta in videoconferenza nella storia dell’associazione, è stata preceduta dall’esibizione del gruppo folkloristico “La Contessa ’d Mirafiur e ’l so seguit”, diretto da Paola Mancardi.
È un modo per valorizzare e tenere viva la lingua e la cultura piemontese, come ha spiegato in apertura il coordinatore Vidotto.
In rappresentanza della Città di Torino, è intervenuta la vicepresidente del Consiglio Comunale Viviana Ferrero. Ferrero ha elogiato gli organizzatori dell’iniziativa e ha ribadito quanto sia importante recuperare e conservare le proprie radici e tradizioni, anche della società contadina, per garantirsi il proprio futuro.
Tante le opere pervenute, sia in lingua italiana che in piemontese, sia di poesia che di narrativa breve. Per la sezione Poesia piemontese, ha vinto Livio Rossetti di Novara, con il testo “Na carèssa ’ncora” su una madre che accarezza il figlio partigiano morente, dedicato alla nonna e allo zio dell’autore, partigiano in Val d’Ossola ucciso nel 1945. Un altro autore novarese, Luigi Ceresa, ha vinto la sezione Narrativa breve piemontese, con il racconto “El vegg pescadò”. La sezione Poesia in italiano su tradizioni del Piemonte è stata vinta dal torinese Gianni Stuardi, con “La mia periferia”, quella di Narrativa in italiano su tradizioni del Piemonte dal torinese Nevio Visconti, con “Stralci di vita contadina”.
Tutti i testi sono pubblicati sull’antologia online sul sito dell’associazione. È possibile scaricare qui il pdf con le opere della settima edizione del concorso.
Massimiliano Quirico