Povertà a Torino: preoccupa il dopo pandemia

Occorre che il Governo nazionale preveda politiche strutturali di contrasto alla povertà, dopo le misure emergenziali di questi anni”, ha affermato questa mattina l’assessore Jacopo Rosatelli, nel corso della riunione della commissione Servizi sociali, presieduta da Vincenzo Camarda, durante la quale è stato illustrato il bilancio degli interventi predisposti dalla Città, durante il periodo pandemico.

Interventi che, in termini economici, valgono 16 milioni e 700 mila euro. Quasi 12 milioni di questi, provengono dal Decreto Ristori ter e dal Decreto Sostegni Bis mentre 3 milioni 900 mila provengono da donazioni. Sono stati destinati a buoni spesa e ad acquisti di beni attraverso i 17 snodi di Torino Solidale. Punti a cui si aggiungono il Sermig e il Banco Alimentare. Ulteriori 600 mila euro sono stati indirizzati per spese legate al rischio di perdita dell’abitazione.

Il 15% delle domande ha Isee pari a 0, il 70% inferiore ai 6000 euro, il 92% non ha reddito di cittadinanza (previsto per chi risiede in Italia da più di dieci anni), il 67% ha almeno un minore (23,7% 1minore, il 26,3% due, l’11,9% tre per un totale di 13.134 minori.

Il 12% ha almeno un anziano nel nucleo familiare, mentre il 15,5% ha un componente disabile.

Oltre la metà delle famiglie ha almeno un passaggio attraverso i Servizi sociali cittadini.

Ad ottobre 2021 sono state finanziate ulteriori 10 mila domande per buoni spesa che saranno erogati in tre tranche.

Da parte dei consiglieri è emersa la preoccupazione per il dopo emergenza e la necessità che i ristori possano vedere una continuità anche al termine della situazione di emergenza.

Federico D’Agostino