È un problema complessivo da affrontare e risolvere. Servono un rilancio e una rinascita, non la sopravvivenza con risorse straordinarie ma, come suggerisce Fondazione San Paolo, un modello gestionale diverso. Certo in autonomia, ma più solido e più snello, nella consapevolezza dell’importanza che rivestono le due istituzioni a livello culturale per la città. Il pensiero dell’assessora alle Politiche culturali Rosanna Purchia in merito alla situazione del Museo Diffuso della Resistenza e al Polo del ‘900 è piuttosto chiaro, e arriva al termine di una seduta congiunta di Quinta e Terza commissione presieduta da Lorenza Patriarca, che ha ospitato il presidente del Polo del 900 Alberto Sinigaglia e il direttore Emiliano Paoletti, oltre al presidente del Museo Diffuso Roberto Mastroianni. L’assessora è intervenuta al termine di un lungo dibattito tra i consiglieri su questioni inerenti la gestione delle risorse economiche e le modalità organizzative dei due enti.
La discussione, in particolare, è scaturita da una richiesta di smentita del consigliere Pierino Crema (PD) della notizia riportata oggi da un quotidiano nazionale di un mancato versamento della propria quota al Museo Diffuso, nel 2022, da parte del Comune. Il successivo confronto si è soffermato sulle difficoltà di Bilancio del Museo Diffuso e sulle possibili strategie per armonizzare le spese ed incrementare le entrate. Da parte sua, la presidente Patriarca ha dichiarato che saranno calendarizzate altre sedute per approfondire in modo più esaustivo il tema. Ma la seduta di commissione ha vissuto anche altri momenti, riguardanti la presentazione dei progetti futuri del Polo del 900. Alberto Sinigaglia ha sommariamente anticipato il tema delle iniziative più importanti che saranno realizzate quest’anno: la celebrazione dei vent’anni dalla morte di Alessandro Galante Garrone, i sessant’anni dall’uscita della prima edizione del libro di Primo Levi ”La Tregua”, i vent’anni dalla nascita del Museo Diffuso, gli ottanta anni dall’inizio della Resistenza. I trenta mesi dal settembre del 2023 all’aprile del ‘25 saranno invece dedicati ad una serie di iniziative riguardanti la Resistenza, con una parola chiave ogni anno utilizzata per indirizzare la narrazione. Nel 2023 sarà “disobbedire”, l’anno successivo “combattere”, nel 2025 “sognare”.
Marcello Longhin