Polizia Municipale di Torino tra presente e futuro

Si è discusso della riorganizzazione del Corpo di Polizia Municipale della Città di Torino nella seduta del 14 febbraio 2022 della Prima Commissione, presieduta da Anna Maria Borasi (PD).

L’assessora alle Politiche per la Sicurezza Gianna Pentenero ha tracciato un quadro generale della Divisione, che conta 1.514 commissari, ispettori e agenti (idonei al servizio però soltanto 998), 131 amministrativi e 28 ausiliari del traffico, per un totale di 1.673 unità di personale. L’età media – ha precisato – è di 52 anni.

Dal 2017 a oggi sono cessate dal servizio 348 persone, mentre ci sono state 163 assunzioni. E – ha annunciato l’assessora – ci saranno altre 300 persone che andranno in pensione da qui al 2024. A meno di ulteriori assunzioni, saranno quindi meno di 1.300 le risorse umane a disposizione della Polizia Municipale, a fronte di un fabbisogno stimato in 1.800 unità – ha dichiarato.

Nel dibattito in Commissione, la presidente Anna Maria Borasi (PD) ha chiesto quali sono criticità maggiori.

Il consigliere Alberto Saluzzo (PD) ha domandato se aumenteranno i pattugliamenti per arginare la “mala movida”, mentre Caterina Greco (PD), Giuseppe Catizone (Lega), Elena Apollonio (Lista Civica per Torino) e Lorenza Patriarca (PD)  hanno chiesto un approfondimento sulla situazione del personale non idoneo al servizio in strada. Simone Fissolo (Moderati) ha chiesto un approfondimento sulla riorganizzazione complessiva del personale. Servirebbe più personale in servizio nelle Circoscrizioni 6 e 5, secondo Domenico Garcea (Forza Italia), da reperire anche attraverso nuovi bandi di concorso.

I servizi maggiormente in crisi a causa della carenza di personale – ha risposto il dirigente della Polizia Municipale Marco Sgarbi – sono quelli delle sezioni territoriali delle Circoscrizioni.

C’è però un ipotesi di accordo sindacale per potenziare le ore di straordinario degli agenti – ha affermato l’assessora Gianna Pentenero nella sua replica. In merito al personale inidoneo, ha quindi spiegato che chi ha più di 54 anni di età non opera più sui quattro turni del servizio se ne fa richiesta. Ci sono inoltre unità con inidoneità di carattere sanitario che, come gli altri inidonei, vengono utilizzate a supporto dell’attività amministrativa o per attività di notifiche e accertamenti che richiedono la qualifica di agente di polizia locale.

Occorre comunque ragionare su una riorganizzazione pluriennale del personale – ha concluso.

Massimiliano Quirico