Un luogo aperto. Così Mauro Battuello, presidente di Piazza dei Mestieri, ha definito questo angolo della città dove formazione e inclusione si fondono per far vivere ai giovani un presente da protagonisti ma, soprattutto, offrono un trampolino verso il mondo del lavoro.
Piazza dei Mestieri, nata 18 anni fa, su iniziativa della Città, della Regione e delle fondazioni bancarie cittadine, offre un servizio di orientamento per giovani, a rischio di dispersione scolastica, utile ad una attività lavorativa, nell’ambito del percorso di studio: ristorazione, panificazione, birrificio, cultura, tecnologie sono gli ambiti attraverso i quali si formano nuove generazioni di lavoratori e lavoratrici con livelli di preparazione e qualità eccellenti.
Un luogo aperto, si diceva, raccontato nel corso della riunione della commissione Sanità e Servizi sociali, presieduta da Vincenzo Camarda. Aperto ai cittadini, con l’elegante ristorante e le botteghe, aperto alle scuole del territorio ma aperto all’intera città, con progetti tagliati su misura per le zone di Torino dove sia presente un tessuto sociale più problematico e fragile.
Ma Piazza dei Mestieri, nel quartiere San Donato, non si ferma ai confini della città. Progetti sono stati realizzati anche a Catania e Milano e persino all’estero.
Federico D’Agostino