Dopo il dibattito dello scorso 5 novembre, l’assessora ai Trasporti Maria Lapietra è nuovamente intervenuta in Sala Rossa per fornire comunicazioni sulla situazione del traffico in piazza Baldissera, sempre su richiesta del consigliere Fabrizio Ricca (Lega Nord).
Lapietra ha spiegato che nel settembre 2014 sono stati stanziati 25 milioni di euro per la copertura del passante, senza prevedere il congiungimento con la tangenziale, come richiesto dal Cipe, né la messa in sicurezza dei nodi di piazza Baldissera e di via Breglio.
Ha quindi detto che, al suo insediamento, non ha trovato un progetto preliminare completo e uno studio di fattibilità, né risorse per fare il sottopasso di piazza Baldissera, né ha avuto alcun passaggio di consegne dall’assessore precedente. E nessuna Giunta precedente ha formalmente richiesto risorse per tale opera – ha ribadito – che comunque non si poteva realizzare con i ribassi di gara, soprattutto in mancanza di un progetto esecutivo.
Non sono contraria ai sottopassi – ha dichiarato – e, anzi, mi sono battuta per il sottopasso di corso Grosseto.
Ha poi chiarito che l’attuale Amministrazione ha terminato il progetto del tunnel di piazza Baldissera, che è quindi stato inserito nell’elenco dei lavori finanziabili inviato al Ministero dei Trasporti, a cui è stato chiesto di finanziare il collegamento fino alla tangenziale e il nodo di via Breglio.
L’evento dello scorso mercoledì era inaspettato – ha affermato – Sono state quindi messe in campo misure emergenziali, chiudendo un importante asse di accesso alla rotatoria per capire come intervenire.
Nel ringraziare il rettore del Politecnico, Lapietra ha spiegato che verranno fatte simulazioni del traffico su un’area più vasta rispetto alla piazza, anche a grazie a riprese aeree. Servono infatti dati – che forniranno anche Città Metropolitana e Assessorato comunale all’Innovazione – per comprendere traffico e direzione dei veicoli in occasione della modifica alla viabilità fatta, con gli automobilisti che hanno cercato da sé percorsi alternativi.
Per ottenere risorse e realizzare il sottopasso – ha concluso – ci vorrebbero comunque anni. La Città è quindi al lavoro con una task force per cercare di risolvere il problema.
Sono quindi intervenuti in aula consigliere e consiglieri comunali:
Fabrizio Ricca (Lega Nord): Chi ha governato prima dovrebbe assumersi le proprie responsabilità, ma, dopo due anni e mezzo, chi governa la città dovrebbe rendersi conto che c’è un problema e che occorre trovare soluzioni e non compartecipare al problema. Solo dopo che si è verificato l’ingorgo più grande della storia di Torino, l’assessora chiede una mano al Politecnico per capire come risolvere il problema: chiunque in Sala Rossa era a conoscenza di quello che avrebbe comportato il cantiere di corso Grosseto! Perché una gestione così approssimativa? Perché non si è anticipata la soluzione?
Claudio Lubatti (PD): In un virgolettato mai smentito riportato da un quotidiano, leggiamo che l’assessora si dichiarava contraria al tunnel. Oggi però ci dice di aver mandato avanti il progetto, ma che non ci sono le risorse. Di emergenze non ce ne sono, perché i due cantieri che hanno prodotto lo spostamento veicolare verso piazza Baldissera erano ampiamente previsti. E l’assessora al Ministero non ha chiesto nulla: si è aspettato l’incidente per aprire un tavolo ampio che, tra l’altro, non tiene neanche conto delle competenze interne alla Città, con tecnici in grado di affrontare il tema, ai quali occorre però dare un indirizzo politico. Mi aspettavo informazioni maggiori sulle soluzioni, non su quello che è stato fatto prima. In questi due anni e mezzo su piazza Baldissera non è stato fatto nulla! Recuperi il tempo perduto, assessora, affidandosi ai tecnici senza fare alzare i droni in volo.
Francesco Tresso (Lista civica per Torino): Sono perplesso perché non si può rispondere che c’è un livello di congestionamento imprevedibile o un “paziente in coma farmacologico”. Anche le soluzioni che l’assessora propone sono tardive, come interessare il Politecnico. In tutte le rappresentazioni del tema piazza Baldissera e corso Grosseto c’è alla base l’idea che l’investimento pubblico per opere infrastrutturali sia stigmatizzato a priori. Temo sia prevalsa la volontà di educare la gente ad andare in giro a piedi o in bici, ma non si può educare coercitivamente alla mobilità alternativa.
Roberto Malanca (M5S): Credo che l’assessora abbia dato tutte le risposte sul cosiddetto caso di piazza Baldissera. Si tratta di un caos determinato da eventi sporadici e – come ha detto Lapietra – i calcoli che si è trovata in mano autorizzavano a considerare l’opera adeguata. Se mi si dice che serve un tunnel per risolvere un problema sporadico ed emergenziale, si consideri che servono sei o 7 anni per realizzarlo e perciò non ha senso pensare a un tunnel, mentre si possono risolvere i problemi con altri mezzi. La chiusura di corso Venezia ha dimostrato che il traffico si è distribuito diversamente senza creare altri ingorghi. I tunnel non risolvono i problemi di distribuzione dei flussi di traffico.
Antonino Iaria (M5S): L’ingorgo un tempo non c’era. I problemi sono sopraggiunti quando si sono attivati i bracci attorno alla rotonda, specie con l’attivazione dell’accesso nella piazza da corso Venezia, una volta aperto l’ingresso di via Breglio sul corso Venezia stesso. Vorrei infine precisare che gli uffici del Comune di Torino non dispongono della strumentazione per fare i test dei vari nodi viari: una volta disponibili i dati, si otterranno analisi complete.
Al termine del dibattito, l’assessora Lapietra ha ribadito che, in merito al sottopasso di piazza Baldissera, non risultano appuntamenti al Ministero e richieste formali di finanziamento da parte del precedente assessore. L’attuale Amministrazione ha concluso il progetto preliminare – non terminato dalla precedente giunta – e lo ha spedito al Ministero nel 2017. Manca ancora quello definitivo.
Fare un sottopasso, che sarebbe funzionale tra 10 dieci anni, con un’altra viabilità – ha concluso Lapietra – vorrebbe dire buttare via 35 milioni di euro. La Città punta invece a finanziare il trasporto rapido di massa.
È quindi intervenuta la sindaca Chiara Appendino, che ha ribadito la massima fiducia all’assessora Lapietra e si è scusata con i cittadini per il disagio. Nel ringraziare il Politecnico di Torino, ha però spiegato è stata ereditata una situazione molto complessa nell’area nord della città e che comunque verrà riparato l’ennesimo danno ricevuto in eredità dalle precedenti Amministrazioni.
Massimiliano Quirico