Parrucchieri in nero, tra concorrenza sleale e rischio contagi

Parrucchieri ed estetisti sono sul piede di guerra. Messi in ginocchio dalle continue serrate dovute all’emergenza sanitaria, ora sono costretti a lottare contro chi svolge la loro professione in modo abusivo.

Hanno esposto questa preoccupazione nel corso della riunione della commissione Commercio, in congiunta con la commissione Legalità, presieduta da Andrea Russi.

Ci siamo rivolti alle istituzioni, ed in particolare a Comune, Regione e Guardia di Finanza perché non siamo in grado di controllare il fenomeno da soli”, ha sottolineato Davide Padroni del settore Benessere della CNA.

Un fenomeno già diffuso prima della pandemia ma che ha trovato terreno fertile ancor più nelle settimane durante le quali la città si è trovata in zona rossa. Le persone che svolgono l’attività in modo abusivo, è stato evidenziato, si pubblicizzano sulle pagine social a partire da Facebook.

Purtroppo, ha replicato Fabrizio Levrini, responsabile del Reparto Polizia Commerciale, la Polizia Municipale può intervenire solo nel momento in cui viene constatata l’attività illecita e non dalla pubblicità che rappresenta solo una manifestazione di volontà.

Tuttavia, ha rimarcato, restano alti l’attenzione e i controlli dei vigili, soprattutto in presenza di segnalazioni circostanziate. Vigili che hanno svolto oltre 20 mila controlli in ambito commerciale, a partire dal sommerso nel settore della ristorazione.

Anche Graziella Gallo, referente di Confartigianato Benessere, lamenta la necessità di dare risposte a parrucchieri ed estetisti la cui attività spesso è messa in difficoltà dalle stesse persone che lavorano nei loro saloni.

E’ necessario, hanno concluso i rappresentanti di categoria, una campagna di sensibilizzazione volta da un lato a tutelare l’attività svolta nel rispetto delle normative, dall’altro a mettere in guardia dai rischi di una maggiore diffusione del virus, portato di casa in casa da chi svolge il lavoro in modo abusivo.

Rischio che, secondo i dati Inail, in realtà sembrerebbe molto limitato all’interno dei saloni regolari.

L’assessore al Commercio, Alberto Sacco, presente alla riunione, ha annunciato che il problema verrà affrontato con gli operatori in un tavolo convocato dalla Prefettura.

Federico D’Agostino