Il parco compreso tra corso Mortara, piazza Baldissera e corso Principe Oddone, da questa mattina porta il nome di di Lionello Venturi, storico dell’arte ed antifascista, tra i docenti che si opposero, nel 1931, al giuramento di fedeltà al fascismo.
All’interno della stessa area verde, sono state ricollocate quattro lapidi, rimosse durante i lavori di riqualificazione della piazza, dedicate ad altrettanti partigiani (Morando Maggiorino, Fiorioli Mario, Mussa Emilio, Torre Luciano), caduti all’indomani del 25 aprile 1945, quando in città erano ancora in corso combattimenti tra partigiani, da un lato, ed esercito tedesco e repubblichini dall’altro.
“In questa rotonda, chi passerà potrà venire a conoscenza di due fatti diversi ma uniti dal grandissimo momento della Liberazione della città e dell’antifascismo”, ha sottolineato la vice presidente del Consiglio Comunale, Viviana Ferrero.
“L’aver saputo dire no alla rinuncia della libertà, ha evidenziato, accomuna le persone alle quali sono state dedicate le lapide scoperte questa mattina.
L’auspicio, ha concluso, è che questo possa diventare un luogo collegato al museo diffuso della Resistenza raccordato con tutti gli altri luoghi della memoria”.
Maria Grazia Sestero, portando il ringraziamento dell’Anpi provinciale alla Città, ha ricordato come quest’anno ricorra il novantesimo anniversario da quel 1931 durante il quale fu richiesto ai docenti universitari un giuramento di fedeltà al fascismo, pena la perdita dell’incarico di insegnamento. “E’ stata, ha ricordato, una tappa di fascistizzazione dell’Italia e di consolidamento della dittatura fascista. A Torino, ha sottolineato, furono tre i docenti che rinunciarono al giuramento: oltre a Venturi, Francesco Ruffini e Mario Carrara, ai quali sono stati dedicati altrettanti parchi cittadini. Non erano militanti dell’antifascismo, ha evidenziato Sestero, non erano politici ma col loro no difesero la libertà la dignità e la libertà degli studi e del sapere. Questa vicenda, ha aggiunto, ci racconta ancora una volta cosa sia stato il fascismo e cosa potrebbe essere se dovessero prevalere oggi tutti quelli che sono indifferenti e quelli che si propongono con simboli e slogan di quella dittatura. Con Lionello Venturi, ha concluso, ricordiamo quattro partigiani caduti nei giorni dell’insurrezione di Torino. Questa pluralità di opposizione al fascismo ha permesso al popolo italiano di liberarsi dall’occupazione nazista e dalla dittatura fascista”.
Silvano Montaldo, presidente del Sistema museale d’ateneo dell’Università di Torino, ricordando Venturi ha spiegato come, in realtà, ci fu un sistema complesso di selezione dei docenti vicini al regime, iniziata già prima del 1931.
“Secondo la propaganda del regime, ha ricordato, furono 12 su 1200 coloro che non accettarono il giuramento, un 1%, un’infima minoranza, facile da memorizzare. In realtà il numero fu superiore, altri docenti seguirono percorsi diversi per esprimere il dissenso, dimettendosi, chiedendo il pensionamento, trasferendosi all’università cattolica (che essendo privata non prevedeva il giuramento), altri rimasero all’estero, altri giurarono e poi si dimisero.
Prima dello scoprimento delle targhe, il saluto e il ringraziamento di Marco Novello e Claudio Cerrato, rispettivamente presidenti delle circoscrizioni 5 e 4, confinanti proprio nell’area del giardino di piazza Baldissera.
Federico D’Agostino