Un intervento su scala ancora più vasta è quello riguardante il parcheggio Braccini/D’Annunzio, dove sono stati rimossi quasi settemila metri quadri di asfalto, sempre sostituito da pavimentazione drenante e zone verdi con alberi e arbusti. Analogo intervento è stato avviato nel vasto parcheggio di via Martini Mauri, con l’eliminazione di circa 5000 mq asfaltati e l’adeguamento degli impianti di illuminazione. Ancora in corso il cantiere del parcheggio di via Tirreno (nei pressi di largo Tirreno), dove si sperimenta la verniciatura di 3000 mq di fondo stradale con materiale riflettente, atto a ridurre il calore, così come già effettuato in via Stradella. Generalmente, la razionalizzazione degli spazi non ha portato alla riduzione dei posti auto disponibili.
Parcheggi resilienti, una sperimentazione contro bombe d’acqua e isole di calore
Il cambiamento climatico ha ormai cessato di essere una prospettiva per diventare la realtà odierna. Ondate di calore e precipitazioni rapide e intensissime sono divenute un problema da gestire nell’immediato: sarà una transizione non breve, probabilmente, ma ci sono tante cose che si possono fare sin da subito. Un esempio è rappresentato dai lavori effettuati su alcune aree di parcheggio della città, presentati nel corso di una riunione congiunta, presieduta da Amalia Santiangeli, delle commissioni Ambiente e Urbanistica. L’assessora Chiara Foglietta e i suoi uffici hanno illustrato le sperimentazioni effettuate su alcune aree di parcheggio per aumentare la permeabilità alle acque meteoriche e per contrastare l’effetto “isola di calore”.
Il programma sperimentale Parcheggi Resilienti ha impiegato circa 2,2 milioni di euro stanziati dal Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica.
Nel parcheggio degli uffici comunali di corso Ferrucci 122 sono stati rimossi 4000 mq di asfalto, sostituito da un pavimentazione drenante, e collocati 1500 arbusti su aiuola e piante rampicanti che formeranno una sorta di cortina verde. Inoltre è stato realizzato un sistema di raccolta dell’acqua piovana per l’irrigazione. Rilievi effettuati con ARPA hanno mostrato una riduzione del calore della pavimentazione in pieno sole di quasi un terzo rispetto all’assetto precedente.
E i costi? Come è stato spiegato, la pavimentazione con autobloccanti, che consente un miglior drenaggio dell’acqua piovana, costa sostanzialmente quanto l’asfaltatura ed è piuttosto durevole, come il citato esempio di un sito in corso Lione dove la pavimentazione è ancora in buono stato a 13 anni dalla posa. Inoltre, anche nel caso di interventi di manutenzione, i blocchetti che costituiscono la pavimentazione sono riutilizzabili.
(Claudio Raffaelli)