Il Covid-19 ha creato difficoltà enormi alla macchina del cinema, ma non l’ha fermata. Questo è il messaggio lanciato nel corso della seduta odierna della V Commissione Cultura, presieduta da Massimo Giovara, alla quale hanno preso parte Stefano Francia di Celle, direttore artistico del Torino Film Festival – che ha aperto proprio oggi la sua 38ma edizione – e Paolo Manera, direttore della Film Commission Torino Piemonte, il quale ha presentato l’edizione 2020 di Torino Film Industry, in corso da alcuni giorni e che si concluderà martedì 24 novembre.
Causa pandemia, entrambi gli eventi si svolgono sul web, una sfida difficile che è stata raccolta senza troppe esitazioni. Hic Rhodus, hic salta, dunque: e i risultati appaiono incoraggianti. Torino Film Industry ha persino ha persino incrementato le persone accreditate dalle 800 della scorsa edizione alle 1100 di quest’ anno. Cifra significativa, se si pensa che si tratta di un evento per addetti ai lavori del variegato mondo della produzione audiovisiva. Un evento che vede, tra gli altri, presenti colossi come Sky, Netflix, la RAI e una pletora di altri soggetti come l’ANICA e altri ancora. Nelle stanze virtuali del TFI, in questi giorni, si ritrova una galassia artistica e produttiva che, secondo una ricerca commissionata dalla Camera di commercio, genera per la sola filiera del cinema – fonte di reddito per un migliaio di persone – un fatturato annuo di 15-20 milioni di euro.