Palazzo Lascaris, in scena il processo a Pinocchio

Tre dei giovanissimi attori: la Maestra, Pinocchio e la Fata Turchina
Geppetto e Mangiafuoco in versione hipster

Il “Processo a Pinocchio” come metafora dei diritti negati dell’infanzia: Emilia Narciso, esponente dell’ Unicef Caserta ha rielaborato in questa chiave uno dei punti salienti del racconto di Collodi, ottenendo un testo teatrale che è stato messo in scena questa mattina presso l’aula del Consiglio regionale del Piemonte.

Magistrale nella sua semplicità l’interpretazione dei giovanissimi attori e attrici, alunni dell’Istituto comprensivo di Santena: con fresca disinvoltura, hanno impersonato severi giudici, uscieri di tribunale, insegnanti, così come mastro Geppetto, il Gatto e la Volpe, il Grillo Parlante, La Fata Turchina,  Mangiafuoco, Lucignolo e, naturalmente, il celeberrimo burattino destinato a diventare un bambino.

Trio in rosa: Grillo Parlante, Volpe e Gatto

La  sentenza finale, che di fatto “assolve” Pinocchio segnalando come sia stato sostanzialmente lasciato solo di fronte a scelte e imprevisti della vita, è stata pronunciata dal procuratore del Tribunale dei Minori Emma Avezzù.

All’iniziativa, alla quale ha fatto gli onori di casa il presidente del Consiglio Regionale Stefano Allasia, hanno preso parte la vicepresidente del Consiglio comunale Viviana Ferrero, in rappresentanza della Città di Torino, la presidente dell’UNICEF Piemonte Maria Costanza Trapanelli ed altre autorità civili e militari.

Claudio Raffaelli