Giunto alla quinta edizione, in programma l’11 e il 12 giugno 2022, il progetto Open House Torino (OHT) è stato presentato il 14 aprile 2022 nella seduta della Seconda Commissione, presieduta da Tony Ledda (PD).
L’iniziativa nasce nel 1992 a Londra per far conoscere al pubblico case e luoghi della città solitamente non accessibili, e si è poi espansa in altre Paesi, di tutti i continenti, in 50 città, tra cui Torino, con un’associazione creata ad hoc, come ha spiegato in Commissione Alessandra Aires, socia dell’ente no profit e architetto del Comune di Torino.
Il successo – ha spiegato Aires – è stato immediato, con 100 edifici pubblici e case private aperti al pubblico (15mila partecipanti e 38mila visite) già nella prima edizione.
Un evento possibile grazie alla collaborazione di un nutrito gruppo di volontarie e volontari, che permette di conoscere spazi privati, ma anche pubblici, come la Curia Maxima, la terrazza del “Palazzaccio” dei lavori pubblici di piazza San Giovanni e la ludoteca Il paguro (primo edificio eco-sostenibile della Città di Torino), oltre che parchi e giardini, di cui a volte pochi conoscono la storia.
Le visite guidate – tutte gratuite e gestite da volontari – si svolgono non solo nel centro di Torino, ma anche nelle periferie, come ad esempio accade con i tour di Falchera vecchia, Borgata Tesso e Vallette.
Il progetto – ha precisato Alessandra Aires – viene realizzato senza contributi pubblici, grazie a sponsor privati. Il maggior sostenitore è l’azienda Lavazza, che ad ogni edizione apre al pubblico gratuitamente i propri spazi (visitati in media ogni anno da 12mila persone, su appuntamento).
Massimiliano Quirico