Un teatro che ha bisogno di un profondo restyling dal punto di vista tecnologico. E’ il Regio di Torino, ricostruito nel 1973 dopo l’incendio che lo distrusse nel 1937. Proprio agli anni ’70 risale la tecnologia dell’impiantistica utile al funzionamento dell’intera struttura. E sarà questa la sfida alla quale è chiamato l’ente lirico torinese nei prossimi cinque anni. E’ quanto ha annunciato il sovrintendente William Graziosi ai consiglieri della commissione Cultura, presieduta da Massimo Giovara che, nella mattinata di oggi, hanno effettuato una visita al teatro. Oggi, ha spiegato, bisogna mettersi alla pari con i teatri statunitensi ed euroasiatici che sono all’avanguardia. Dal Governo dovrebbe giungere un finanziamento di 8 milioni e mezzo finalizzato proprio all’aggiornamento tecnologico. Il teatro, ha aggiunto Graziosi, dovrà aprirsi all’esterno, diventare luogo di formazione e di crescita per artisti, rendere accessibili i suoi spazi a partire dai luoghi di ristoro ed assumere una veste non elitaria.
Quindi la commissione è stata accompagnata dai responsabili tecnici nella “pancia” del teatro, a partire dai locali interrati a meno 12 metri, dove vi sono le zone tecniche per poi risalire alla sala regia, a – 9,80, ai laboratori di sartoria, a -6,80 quindi alle zone di laboratori di falegnameria e di elettricità, magazzini, sale prove fino all’immenso palcoscenico.
Federico D’Agostino