Nello Statuto della Città i princìpi di “ius soli” e “ius scholae”

La promozione dei valori del diritto di cittadinanza secondo i principi dello Ius soli e dello Ius scholae è da oggi parte integrante delle finalità del Comune, così come codificate all’articolo 2 dello Statuto della Città di Torino.

Lo ha stabilito il Consiglio comunale, approvando la relativa proposta di deliberazione (primo firmatario, Silvio Viale) con 24 voti a favore e un’astensione.

La norma prevede, per le modifiche statutarie, che sia prescritta in prima e seconda votazione una maggioranza qualificata e quindi necessariamente trasversale agli schieramenti; l’approvazione è avvenuta alla terza votazione, che richiede solo la maggioranza semplice. L’adozione di questo provvedimento – si legge nel testo approvato in aula – intende assumere “un forte significato valoriale nei confronti del Parlamento”.  A quest’ultimo, infatti, competono i provvedimenti legislativi inerenti il diritto di cittadinanza e che comprendano sia lo Ius soli che lo Ius scholae, dovendo riguardare coloro che nascono in Italia così come coloro che, nati in un Paese estero, crescono e studiano in Italia.

(C.R.)