“La nostra bandiera e quella americana sventolarono, per la prima volta unite, sulla cima del monte conquistato”: si conclude con queste parole, il depliant distribuito ai partecipanti all’iniziativa di commemorazione della battaglia di Montelungo, svoltasi fra il 7 e il 16 dicembre del 1943. Su quell’altura in provincia di Caserta, i reparti italiani inglobati nello schieramento della 36ma divisione dell’U.S. Army si distinsero in una sanguinosa azione d’attacco che fece sloggiare da un’importante posizione strategica le truppe tedesche messe a presidio della direttrice che, dalla Campania, conduce verso Roma. L’armistizio dell’8 settembre aveva rovesciato le alleanze precedenti, e mentre nel centro-nord si organizzava la Resistenza contro i nazifascisti, nel Meridione si cerava di ricostruire il Regio Esercito, con un Corpo Italiano di Liberazione che affiancasse gli Alleati che risalivano il Paese combattendo. Quella combattuta a Montelungo, come le battagli di Monte Marrone, Filottrano e altre ancora, segnò l’avvio di una fase nuova per le Forze Armate dopo la disgregazione seguita alla rottura dell’alleanza con la Germania e l’armistizio con gli Alleati. Nel 75° anniversario, quell’episodio della nostra storia è stato rievocato presso la caserma “Morelli di Popolo”. La consigliera Viviana Ferrero ha rappresentato la Città di Torino, deponendo una corona d’alloro al cippo eretto nel cortile della caserma in memoria dei Caduti in battaglia.
Claudio Raffaelli