Settantamila metri quadri da riqualificare, alla periferia sud di Torino. Molto in periferia, tanto che basta attraversare la strada e camminare pochi minuti nel verde per ritrovarsi a Nichelino. Il grande rettangolo irregolare all’incrocio tra le strade delle Cacce e Castello di Mirafiori, era un tempo in gran parte occupato dallo stabilimento industriale Tecumseh, ormai chiuso da molti anni. La zona è decisamente ai margini della città ma non priva di interesse. C’è infatti, a pochi passi, il mausoleo in stile neoclassico dove venne sepolta Rosa Vercellana contessa di Mirafiori (la Bela Rosin, moglie morganatica di Vittorio Emanuele II), ci sono il Parco Colonnetti a est, verso via Artom, e il Parco del Sangone a sud. Sul lato che guarda a occidente un quartiere densamente abitato’ di edilizia popolare, con residenti in gran parte anziani.
Questa particolare porzione di territorio, ricca di potenzialità ma attualmente in sofferenza, è stata oggi all’attenzione di una riunione della II commissione Urbanistica (presidente Tony Ledda), nel corso della quale è stato presentato il progetto di un concorso di idee per la riqualificazione dell’area ex Tecumseh. Un concorso internazionale riservato a giovani professionisti e studenti, avente come tema la progettazione di un campus universitario con residenze, zone studio e laboratori, aree verdi e dedicate alle attività sportive a integrazione di insediamenti abitativi e commerciali.
Promosso da SIAT (Società Ingegneri e Architetti di Torino), Camera di Commercio, CNH Industrial, Gruppo Bertone Sant’ Anna Immobiliare e Fondazione Comunità di Mirafiori Onlus, il concorso “SIAT Young 2021 Mirafiori Next Step” ha visto affluire progetti da tutta Italia e alcuni, peraltro ben classificati, anche da Stati Uniti, Giappone e Finlandia. Ma il vincitore è risultato essere lo studio dell’architetto romano Guido Maurizio Urbani, che oggi ha personalmente presentato il progetto in Commissione.
Particolare attenzione, nella progettazione, è stata riservata all’ecosostenibilità (zero emissioni) e al risparmio energetico della struttura, dotata di pannelli solari in grado di produrre 343 megawatt al giorno, percorsi pedonali che collegano il parco Michelotti con il quartiere di strada delle Cacce e via Barbera, aree sportive parcheggi realizzati senza impermeabilizzazione del suolo. 200 i posti letto per la residenza universitaria, che porterebbe dei giovani in un contesto urbano segnato da un’elevata età media della popolazione.
Un concorso di idee non è un progetto esecutivo con tempi certi di realizzazione, e ora si tratterà di vedere se vi saranno operatori economici che, d’intesa con le istituzioni locali e universitarie, possano muoversi nell’ottica di concretizzare questa ipotesi progettuale. Ipotesi che ha destato grande interesse tra i componenti della commissione, intervenuti con considerazioni sulla rilevanza economica e sociale del progetto, ma anche ponendo domande ed esprimendo dubbi: Vincenzo Camarda, Pino Iannò, Silvio Viale, Luca Pidello, il presidente della commissione Ledda e il presidente della Circoscrizione Santa Rita-Mirafiori, Luca Rolandi.
Claudio Raffaelli