Come stanno i polmoni dei torinesi? Secondo il comitato “Torino respira”, ospite, con il presidente Roberto Mezzalama, della commissione Ambiente presieduta da Claudio Cerrato, ha tracciato un quadro non confortante. Una situazione che appare ancora più grave se fossero applicate già oggi le nuove direttive dell’OMS e che la stessa Europa sta recependo.
In particolar modo, a respirare aria particolarmente inquinata sono i giovani. Delle 150 provette per il rilevamento del biossido d’azoto, poste nei pressi degli edifici scolastici, infatti, 149 superano il valore raccomandato dall’Oms di 10 µg/m3. Diciannove superano il limite di legge di 40 µg/m3.
Questo perché buona parte delle scuole sono inserite nel bel mezzo di strade trafficate. La scuola Parini di corso Giulio Cesare sembra quella essere messa peggio ma anche i dati relativi intorno al liceo Alfieri, nei pressi del sottopasso di corso Unità d’Italia, o agli istituti su corso Venezia o via Reiss Romoli non godono di un’aria particolarmente salubre.
La soluzione proposta è un’ulteriore riduzione del numero dei veicoli in circolazione nonostante le immatricolazioni, dal 2017 ad oggi, siano in calo.
Ma occorre, sostiene il Comitato, ridurre la velocità in città a 30 km orari, lasciando a 50 solo alcune eccezioni, come avvenuto a Parigi o a Barcellona.
Allo stesso modo è necessario ridurre la velocità sulla tangenziale di Torino dove il limite previsto è di 130 km/orari (a Milano 90, s Lione 80)
Federico D’Agostino