Nella seduta del 2 ottobre 2023 del Consiglio Comunale è stata discussa l’interpellanza generale “Torino è una giungla” (primo firmatario: Pierlucio Firrao – Torino Bellissima), presentata per sapere come Sindaco e Giunta Comunale “intendono migliorare la situazione riguardante la manutenzione del verde e in che modo, attraverso quali interventi e impiego di risorse umane ed economiche”.
Torino è una giungla: lo dice la cittadinanza intera – ha denunciato Pierlucio Firrao – Torino Bellissima) – con strade pericolose per il verde che avanza e giardini con erba altissima e pieni di rifiuti. È una situazione che non può essere la normalità – ha detto – e che richiede un maggior numero di sfalci dell’erba e più risorse.
In risposta, l’assessore al Verde Pubblico Francesco Tresso ha precisato che la competenza è suddivisa tra la Divisione Verde e Parchi e le Circoscrizioni. Ha quindi spiegato che dei 130 km quadrati su cui si estende la città, 21 sono occupati da aree verdi pubbliche (il 16%), con 16 mq di verde pubblico per ogni abitante: uno dei valori più elevati nelle grandi città italiane – ha sostenuto. Ci sono poi 257 aree giochi e 53 aree cani, oltre a una trentina di parchi cittadini.
Ha però denunciato che dalla fine degli Anni Novanta c’è stato un depauperamento di risorse. All’epoca – ha detto – erano in servizio circa 300 giardinieri comunali, nel 2004 un centinaio, ora sono 35.
Ha quindi rivendicato un aumento delle risorse da parte di quest’Amministrazione, invertendo il trend.
Ha poi spiegato che nel 2023 è stato messo a bilancio per le 8 Circoscrizioni una cifra di poco superiore ai 2 milioni di euro e che ad agosto c’è stato un incremento di ulteriori 500 mila euro, arrivando a una somma di 2.588.000 euro.
L’anno scorso – ha detto – il prima sfalcio è partito a maggio, in ritardo, per questioni amministrative, ma anche atmosferiche, con piogge sopra la media stagionale. Quest’anno – ha affermato – è stato già terminato il secondo sfalcio e il terzo è previsto entro la fine dell’anno.
Infine, ha evidenziato che da questa estate è stato avviato un Tavolo di coordinamento cittadino per il verde orizzontale insieme ad Amiat e Gtt. La cabina di regia – ha precisato – presidia tutti gli interventi sulle aree verdi, per conoscere ampiezza e omogeneità di sfalcio e manutenzione e per favorire una maggiore flessibilità operativa e meglio definire le priorità.
Ha quindi annunciato che nel 2024 le risorse saranno allineate con l’anno in corso e che entro fine anno saranno ultimate le gare di appalto, con una gara divisa in 4 lotti. È anche previsto un lotto “centrale”.
Ha anche detto che verrà riattivata l’Agenda del Verde per informare la cittadinanza sugli sfalci, con cadenza quindicinale, e che si sta cercando di coinvolgere ulteriormente i privati per la manutenzione delle aree verdi.
Nel dibattito in aula, il consigliere Pino Iannò (Torino Libero Pensiero) ha sottolineato come la città sia invasa dalle erbacce, evocando il salgariano “I misteri della Jungla Nera”, e si è chiesto se davvero sia così difficile programmare gli interventi di sfalcio, elencando le criticità in varie zone. Iannò ha quindi accusato assessore e maggioranza di essere latitanti nei confronti dei problemi della città.
Da parte sua, Giuseppe Catizone (Lega) ha evidenziato come gradirebbe che alle parole seguissero i fatti, ironizzando sul fatto che la maggioranza abbia dovuto riunirsi per capire che ci sono erba alta e buche. Per il consigliere è evidente come occorrano più stanziamenti per lo sfalcio, anche assumendo giardinieri.
Andrea Russi (M5S) ha affermato che l’incuria e il degrado del verde pubblico sono un problema, ma quello principale è costituito dalla mancanza di visione da parte della maggioranza e del sindaco, i quali – ha aggiunto – non hanno evidentemente simpatia per i parchi, vedasi Meisino e Pellerina.
Per Domenico Garcea (Forza Italia) Torino è una giungla, con erba alta oltre un metro. E sono sempre più numerose – ha affermato – le segnalazioni dei torinesi inferociti a causa del degrado di quartieri, marciapiedi, piste ciclabili e pensiline. Nei mesi scorsi – ha aggiunto – la maggioranza ha rivendicato con orgoglio lo stato di abbandono di strade, piazze e giardini con la necessità di tutelare la biodiversità e aumentare la resilienza climatica: uno straordinario esempio di delirio ecologista – ha concluso – che confonde la nostra città con l’Amazzonia.
Per Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia) definire Torino una giungla è un’iperbole che trova però una sua ragione nella realtà di una città invasa per tutta l’estate dall’erba alta. Non si aspettava oggi – ha detto – le scuse di Tresso, ma nemmeno che non riconoscesse di avere avuto un problema con lo sfalcio del verde: un “totale fallimento” non soltanto gli elettori del centrodestra, ma per i torinesi tutti. Se poi l’erba alta è stata una scelta consapevole nel segno della biodiversità – ha rincarato – sarebbe un errore ancora più grave, perché il tema della biodiversità nulla ha a che vedere con lo sfalcio dell’erba e le graminacee alte due metri.
Secondo Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) la manutenzione del verde, nell’ottica di preservarlo, deve fare i conti con le mutate condizioni climatiche, utilizzando un sistema più flessibile. Sulla questione della biodiversità, ha respinto le polemiche, ricordando come l’assessore regionale Marnati abbia stanziato 20 milioni di euro per la creazione di corridoi ecologici in aree urbane e la tutela della biodiversità e degli insetti. Secondo la consigliera, la biodiversità in ambito urbano è importante da tutelare, per contrastare la crisi climatica.
Nadia Conticelli (PD), evidenziando come il taglio dell’erba sia un tema complesso, ha sottolineato come questa Amministrazione si sia concentrata sui progetti di visione, che vanno tenuti insieme alla quotidianità. È cambiata la percezione del verde da parte della cittadinanza – ha sostenuto – e c’è una nuova sensibilità, è cambiato il clima, sono cambiate le specie delle erbe. Per questo, ha osservato, sono accolti con favore la costituzione di una cabina di regia, la realizzazione di un appalto in tempi brevi e gli aspetti comunicativi della programmazione.
Secondo Tiziana Ciampolini (Torino Domani), sono necessarie risorse aggiuntive, poiché l’aumento delle temperature aumenta i costi di gestione del verde. Ha quindi valutato positivamente l’avvio di un coordinamento.
Per Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS) il tema del verde è da affrontare in modo costruttivo. Il problema non viene negato e anzi sono stati previsti un aumento di risorse, un tavolo di coordinamento e un lotto unico centrale. Servono strumenti flessibili – ha concluso.
Secondo Claudio Cerrato (PD) la cifra stanziata è insufficiente, ma con gli incrementi le risorse potrebbero essere abbastanza. È però necessario – ha concluso – lavorare perché lo sforzo della Città, immane, sia adeguato alle necessità.
Per Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani) occorre dare priorità ad alcune aree, come quelle giochi, tralasciandone altre, come le rotonde.
Enzo Liardo (Fratelli d’Italia) ha ribadito di aver ricevuto numerosissime segnalazioni da cittadine e cittadini e che bisogna cercare di avere almeno uno sfalcio in più durante l’anno, per ridurre il malcontento.
Ironizzando su chi ha parlato di giungla urbana, Pierino Crema (PD) ha sostenuto che l’assessore ha tracciato un quadro preciso della situazione e delle difficoltà di bilancio. Per il consigliere, occorre evitare strumentalizzazioni e superare la vulgata secondo cui Torino avrebbe sostituito le fabbriche con condomini e supermercati, mentre invece sono state realizzati nuovi spazi di verde pubblico.
Infine, Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) ha sottolineato come l’ampio dibattito sia stato il riflesso della grande sensibilità da parte di cittadini e cittadine su questo tema, augurandosi maggiori stanziamenti per la manutenzione di prati e aiuole, con una seria presa di coscienza del problema.
Nella replica, l’assessore Francesco Tresso ha affermato che la città merita attenzione particolare alla cura dell’erba e che sono stati messi in atto accorgimenti che porteranno a risultati. Stiamo lavorando sul bilancio – ha concluso – e la questione viene affrontata seriamente, anche per quanto riguarda l’organizzazione e le metodologie di intervento.
Massimiliano Quirico