A Torino è confermata la riduzione dei residenti causata dal peggioramento del saldo naturale e dai trasferimenti verso la Città metropolitana: dagli 893mila del 2013 agli 847mila delle ultime rilevazioni. La crisi demografica è uno degli elementi evidenziati dall’Osservatorio sul Mercato del Lavoro Torino – iniziativa della Città di Torino – che ha presentato stamane a Palazzo civico in Commissione Lavoro le ultime rilevazioni. L’Osservatorio opera con l’Agenzia Piemonte Lavoro, la Camera di Commercio di Torino, l’Inail, l’Inps, la Regione Piemonte e si avvale del coordinamento scientifico di Ires Piemonte per offrire aggiornamenti sull’andamento del mondo del lavoro cittadino attraverso rapporti annuali per diventare un punto di riferimento nel dibattito pubblico. Davanti ai consiglieri comunali coordinati dal presidente Pierino Crema (Pd) i referenti hanno presentato i dati 2023 del rapporto: l’occupazione non è ancora tornata ai livelli rilevati prima del Covid, un calo è attribuibile alla componente giovanile. Migliora il livello di istruzione; un quarto degli occupati è diplomato o laureato. Il numero delle imprese è diminuito (a eccezione del periodo covid) ma aumentano le Spa e le medie aziende e le imprese condotte dagli stranieri, segnale rilevante di integrazione. In tema di sicurezza del lavoro nel quinquennio 2018-2022 il numero di infortuni è stabile. Infine la ricerca lavoro attraverso i Centri per l’impiego è in aumento grazie alla maggiore disponibilità della componente femminile e degli stranieri, mentre diminuiscono le domande gli under 30 anche per ragioni demografiche. L’Osservatorio si propone di monitorare i saldi demografici e migratori; gli effetti dell’invecchiamento; l’attivazione della popolazione in età da lavoro; l’integrazione lavorativa degli stranieri; la qualità del processo di terziarizzazione dell’economia cittadina. I dati presentati stamane sono disponibili online al sito: www.comune.torino.it/osservatoriolavoro/. Alla Commissione di Palazzo civico sono intervenuti Grippo – Crema e Fissolo.
(Roberto Tartara)