La Commissione Ambiente del Consiglio comunale ha ascoltato i funzionari dell’area innovazione e fondi europei della Città per alcune delle iniziative più significative intraprese dal settore di corso Ferrucci. Il cuore del progetto è Torino City Lab, iniziativa della Città che coinvolge un vasto partenariato di attori pubblici e privati interessati a sostenere e far crescere l’ecosistema locale dell’innovazione; una piattaforma volta a creare condizioni semplificate per imprese interessate a condurre soluzioni innovative per il vivere urbano.
Si è parlato del progetto quadriennale Conexus guidato dall’Università di Sheffield nel Regno Unito. Conta oltre trenta partner europei e dell’America Latina che collaborano con sette città europee e del Sud America: Barcellona, Bogotá, Buenos Aires, Lisbona, Santiago del Cile, San Paolo e Torino. Il capoluogo piemontese partecipa con “Valdocco Vivibile”; un’azione dimostrativa specifica nell’area Valdocco, rione storico nel quartiere Aurora della Circoscrizione 7, in una zona densamente urbanizzata dove verranno realizzate soluzioni verdi e permeabili coinvolgendo anche quattro scuole della borgata per rendere più vivibili e sicuri gli spazi pubblici e mitigare gli effetti del cambiamento climatico.
Tra i soggetti coinvolti nella parte torinese del progetto CWC City Water Circles c’è anche la Smat. Riguarda la gestione del sistema idrico per riformare i sistemi di infrastrutture idriche urbane obsolete applicando un approccio di economia circolare. Coinvolge in particolare l’edifico oggi sede dell’ostello Open 011 di Corso Venezia dove si sta realizzando il progetto pilota comprendente una terrazza verde, una serra aeroponica e un rain garden irrigati utilizzando acqua piovana. Quali sono gli obiettivi? Il risparmio idrico su tutti, ma anche il recupero acquifero e la produzione di cibo edibile.
Molta curiosità ha destato il terzo progetto. ‘Fusilli’ è nato con l’idea di costruire un sistema alimentare del cibo attraverso politiche urbane innovative in linea con le politiche ‘food 2030’ improntate a diete sostenibili e sane; sistemi intelligenti per il clima e sostenibili per l’ambiente; circolarità e sistemi alimentari efficienti sotto il profilo delle risorse; innovazione e responsabilizzazione delle comunità. Il progetto mette in rete dodici città europee per affrontare le trasformazioni del sistema alimentare e coinvolge trentadue partner. Nella nostra città il progetto ha come punto di riferimento Mirafiori e la Fondazione della Comunità di Mirafiori, coinvolgendo tra i partner locali l’Università di Torino, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e gli Orti generali, tutti impegnati a realizzare il “Food Innovation Living Lab”.
Ai lavori della Commissione coordinata dal presidente Claudio Cerrato (Pd) sono intervenuti i consiglieri Liardo (FdI), Ledda (Pd), Ciampolini (Torino domani), Garione (Moderati), Saluzzo (Pd), Tosto (Pd).
Roberto Tartara